Arginina e un pool di altre sostanze, vitamine e sali minerali. Si tratta di una supplementazione potenzialmente in grado di contrastare la sarcopenia nel paziente positivo al Covid, condizione spesso associata a un aumento delle complicanze, della severità di malattia e dei costi assistenziali. Sono le evidenze, promettenti, emerse da un piccolo studio italiano, retrospettivo osservazionale, condotto all’Ospedale del Mare di Napoli e pubblicato sulla rivista Healthcare.

I benefici

Migliore forza muscolare, riduzione del 58% del numero di giorni di ventilazione nei pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva e di quasi il 10% dei giorni di ospedalizzazione. Sono gli esiti osservati in un gruppo di 40 pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva, presso l’Ospedale del Mare di Napoli sottoposti a una terapia suppletiva orale con 3 g di arginina al giorno associata a creatina, L-carnitina, acido aspartico, magnesio, selenio e vitamine C ed E.

Terapia, nell’ottica dei ricercatori, funzionale a prevenire e trattare la sarcopenia, la cui efficacia sarebbe dimostrata da riscontri a specifici test sulla massa e forza muscolare, in pazienti in trattamento rispetto allo stesso numero di pazienti del gruppo di controllo.

La misurazione della forza muscolare, dell’impugnatura, con un dinamometro e della massa muscolare del quadricipite con l’ecografia bedside ha fatto osservare una sensibile differenza tra i due gruppi di pazienti. Coloro che avevo ricevuto una supplementazione di arginina mostravano una forza di presa media di 23,5 al termine del ricovero rispetto a 22,5 nel gruppo non trattato con significativitĂ  statistica (p <0,001). Allo stesso modo, si evidenziava all’ecografia una minore riduzione dello spessore del muscolo vasto laterale quadricipite femorale con un valore medio piĂą alto rispetto nel gruppo in trattamento rispetto ai restanti (p <0,001).

Non ultimo, l’impatto è stato positivo anche in termine di ospedalizzazione, a vantaggio dell’intero “sistema”: del paziente e dell’assistenza/costi sanitari. «Una settimana in meno di dipendenza da un respiratore – dichiara Carolina Bologna, specialista in Geriatria, dirigente medico presso l’Uoc di Medicina interna dell’Ospedale napoletano e prima autrice dello studio – non solo abbatte il rischio d’infezioni ospedaliere, ma impatta in maniera importante sul benessere psicologico del paziente che, a fronte di un miglioramento della propria funzione muscolare-respiratoria, reagisce meglio alle cure».

Le risultanze ottenute possono essere attribuite (anche) alle diverse sostanze che formulano la supplementazione: l’arginina che, oltre a contribuire al potenziamento della massa muscolare, è un precursore dell’ossido nitrico, un potente vasodilatatore prodotto dall’endotelio, e la vitamina C che in sinergia con selenio, vitamina E e sali minerali come potassio e magnesio e ferro contribuisce ad una importante azione antiossidante.

I dati preliminari raccolti invitano a proseguire e ad ampliare lo studio a una popolazione piĂą vasta, finalizzato a confermare il supporto nutrizionale a base di arginina quale possibile opzione terapeutica per il miglioramento delle prestazioni muscolari e respiratorie in pazienti Covid-19 positivi.

Fonte:

  • Bologna C, Pone E. Clinical Study on the Efficacy and Safety of Arginine Administered Orally in Association with Other Active Ingredients for the Prevention and Treatment of Sarcopenia in Patients with COVID-19-Related Pneumonia, Hospitalized in a Sub-Intensive Care Unit. Healthcare 2022, 10(1), 162; https://doi.org/10.3390/healthcare100101622