La partita verso la buona salute, cardiovascolare e fisica, si gioca da bambini, con del sano movimento. Aumentando in età pediatrica, dall’infanzia fino all’adolescenza, l’esercizio fisico, ovvero riducendo il tempo sedentario.

Pena, come si legge in un recente lavoro dell’Università della Finlandia orientale, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (JCEM), la maggiore probabilità di manifestare eventi cerebrovascolari acuti anche in età adulta anche in persone con peso e pressione nella norma. Tuttavia, nella valutazione del “quantum” di esercizio fisico qualcosa potrebbe cambiare.

Studi trasversali e longitudinali

Gli studi trasversali sono, da sempre, utilizzati principalmente per definire la prevalenza, cioè quanti casi di una determinata malattia siano presenti in una popolazione in un dato tempo e nello specifico sono stati il parametro per stabilire se e in quale misura l’attività fisica valutata con l’accelerometro si associ a una riduzione dei livelli ematici di trigliceridi e colesterolo lipoproteico ad alta densità (HDL).

Su questi dati l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe stilato linee guida che raccomanda(va)no di aumentare l’esercizio fisico e di ridurre il tempo sedentario nei bambini e negli adolescenti per la prevenzione delle malattie cardiometaboliche in età adulta.

Gli studi longitudinali hanno invece l’obiettivo di valutare gli outcome a lungo termine, nel caso l’associazione tra tempo sedentario e attività fisica con gli indici lipidici nei bambini. Studi che sono scarsi e non risolutivi; il presente lavoro tenta di colmare, in parte, questo gap.

Lo studio

È stato condotto su una popolazione di 792 bambini (58% femmine; età media 11,7 anni), arruolati nell’Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), con l’obiettivo di analizzare le associazioni tra tempo sedentario, attività fisica leggera (LPA) e da moderata a vigorosa (MVPA), dall’infanzia alla giovane età adulta, in relazione a modifiche del quadro lipidico in termini di relazione temporale e di composizione corporea.

Per ciascun giovane i ricercatori disponevano di almeno 2 misure temporali basate sull’accelerometro del tempo sedentario e dell’attività fisica a 11, 15 e 24 anni, raccolte durante visite ambulatoriali, completate con il dosaggio di trigliceridi e colesterolo plasmatico con lipoproteine ad alta e a bassa densità, più semplicemente HDL e LDL.

È stato così possibile osservare che la massa grassa totale mediava in parte l’associazione inversa dell’LPA con il colesterolo lipoproteico a bassa densità del 13%, i trigliceridi del 28% e il colesterolo totale del 6% e, ancora, che LPA ha mediato l’associazione inversa dell’MVPA con il colesterolo lipoproteico a bassa densità del 37% e il colesterolo totale del 48%, attenuando l’effetto sul colesterolo totale fino a renderlo non significativo (P = 0,077).

Nelle analisi del percorso temporale, è emerso che un MVPA più elevato all’età di 15 anni correlava a un livello di colesterolo lipoproteico a bassa densità più basso a 24 anni (β = -0,08, SE, 0,01, P = 0,022) ma non viceversa. In buona sostanza, secondo alcune prime indicazioni il tempo sedentario sembra peggiorare gli indici lipidici, ma che dall’altro l’aumento dell’LPA può agire efficacemente sulla riduzione specificatamente del colesterolo totale da 5 a 8 volte.

La spiegazione degli autori

La continuità e la precocità dell’esercizio fisico fanno la differenza sullo sviluppo e controllo dell’ipercolesterolemia pediatrica (sul colesterolo totale) indotta da inattività.

Due le opzioni: di media quattro ore e mezzo di attività fisica leggera giornaliere, a partire dall’infanzia fino alla prima età adulta, o 50 minuti giornalieri di attività fisica moderata-intesa, ma molto tuttavia dipenderebbe dalla massa grassa corporea che potrebbe ridurne l’effetto fino al 48%.

Da qui, secondo gli autori, l’indicazione a modificate le attuali linee guida: ovvero ad incrementare i canonici 60 minuti al giorno di attività fisica da moderata a vigorosa con almeno 3 ore al giorno di attività fisica leggera. 

Fonte

O’Agbaje A. Associations of sedentary time and physical activity from childhood with Lipids: a 13-year mediation and temporal study. JCEM 2023, dgad688. Doi: http://doi.org/10.1210/clinem/dgad688