Aumentano le evidenze sulle implicazioni del microbiota nel condizionare il ben-essere o il mal-essere della persona.

L’ultima indicazione che suggerisce un contributo dei batteri intestinali anche nello sviluppo e sostegno dell’ansia di carattere sociale arriva da uno studio su PNaS (Proceedings of the National Academy of Sciences), la rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, condotto dal Apc Microbiome, centro irlandese specializzato in microbiota, che ha sede presso l’University College Cork.

Lo studio è sperimentale 

Le evidenze sono ancora laboratoristiche ma meritevoli di attenzione e potrebbero dare indicazione per un nuovo approccio nel trattamento dell’ansia sociale, un disturbo psichiatrico – una fobia – altamente invalidante caratterizzato da intensa paura o ansia nelle situazioni sociali e, dunque, dal loro evitamento.

La persona che ne soffre, ad esempio, potrebbe avere difficoltà a parlare di fronte a più persone, a fare nuove amicizie, a vivere “normalmente” in un contesto pubblico.

I numeri di tale patologia sono piuttosto elevati: la stima riferisce un interessamento del 7-13% della popolazione mondiale, in Italia circa il 7,5% degli adulti. Eppure nonostante la diffusione ampia, il trattamento dell’ansia sociale resta ancora poco definito e tra le possibili vie terapeutiche emerge l’interesse verso il microbiota intestinale. Quest’ultimo si qualificherebbe – da studi di letteratura – come un regolatore chiave sia del cervello che del comportamento, in particolare se legato alla funzione sociale.

Inoltre, vi sarebbero dati, sempre più robusti, a supporto del ruolo del microbiota nella funzione immunitaria e nella segnalazione dell’ossitocina in risposte sociali.

Le evidenze 

Ricercatori irlandesi hanno trapiantato il microbiota intestinale di 6 pazienti con ansia sociale, che analisi di sequenziamento dell’rRNA 16S hanno dimostrato avere una composizione differenziale rispetto ai controlli sani, in roditori in stato di salute ottimale, nello specifico senza indicazioni di patologie psichiatriche o stati di ansia.

Si è osservato nei modelli trapiantati l’insorgenza di manifestazioni tipiche dell’ansia sociale, tra cui una specifica sensibilità aumentata alla paura sociale, dove la risposta distinta e accentuata alla paura sociale correlava anche a cambiamenti nella funzione immunitaria centrale e periferica e nell’espressione dell’ossitocina nel nucleo del letto della stria terminale, rispetto agli animali che avevano ricevuto il trapianto di microbiota isolato dall’intestino di sei partecipanti sani.

Il lavoro sembrerebbe dunque dimostrare una base di interregno per le risposte alla paura sociale, postulando il microbioma come potenziale bersaglio terapeutico per l’ansia sociale, specificatamente attraverso l’uso di fermenti lattici, fibre alimentari e una dieta personalizzata.  

Fonte

Ritz NL, Brocka M, Butler MI et al. Social anxiety disorder-associated gut microbiota increases social fear. PNaS, 2023, 21 (1) e2308706120. Doi: https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2308706120