L’alterazione di uno o più parametri metabolici (circonferenza addominale elevata, colesterolo, trigliceridi o glicemia) è un campanello di allarme del nostro organismo che ci mette in guardia di fronte a un problema più profondo e complesso: la sindrome metabolica.

Partendo da un solo valore alterato si può scatenare l’attivazione di una serie di reazioni a catena che possono portare, nel tempo, all’alterazione di altri parametri, fino alla sindrome metabolica, ovvero la fase finale di un processo di squilibri, che sfocia nella sindrome vera e propria; un problema che si sta diffondendo rapidamente anche in età pediatrica e negli adolescenti.

Cosa tenere sotto controllo

Tenere sotto controllo i parametri metabolici quali colesterolo, trigliceridi e glicemia è fondamentale per evitare un aumento del rischio di diabete e malattie cardiovascolari e al contempo prevenire condizioni come la sindrome metabolica. È proprio questo, infatti, il viaggio che conduce da una condizione gestibile a una condizione complessa.

Con il termine sindrome metabolica si fa riferimento a una condizione clinica complessa caratterizzata da circonferenza addominale elevata e dall’associazione di alterazioni del metabolismo di glucidi e lipidi. Diversi sono i criteri diagnostici utilizzati per inquadrare questa sindrome. Secondo le linee guida IDF del 2005 si può parlare di sindrome metabolica in presenza di circonferenza addominale elevata, anche in soggetti normopeso, associata ad almeno due tra i seguenti parametri metabolici alterati: trigliceridi alti, pressione arteriosa elevata, glicemia elevata e colesterolo HDL basso.

Queste alterazioni sono causate da un insieme di fattori modificabili e non, come un’alimentazione ricca di grassi saturi e di alimenti ad alto indice glicemico, uno stile di vita sedentario, l’insulino-resistenza (a sua volta responsabile della predisposizione a diabete), ipertrigliceridemia e ipertensione, alterazioni del microbiota intestinale, predisposizione genetica e obesità.

A lungo questa condizione può favorire la comparsa della resistenza insulinica, che determina l’ulteriore aumento sia della produzione di glucosio da parte del fegato sia dei livelli circolanti degli acidi grassi, cui consegue una maggiore produzione di trigliceridi e colesterolo LDL (viceversa, le HDL diminuiscono).

L’intestino come centro focale del metabolismo

È ormai noto come l’intestino sia il primo protagonista nella gestione del metabolismo, dei micro e dei macronutrienti. Al suo interno ha sede il microbiota intestinale (meglio conosciuto come flora intestinale), considerato negli ultimi anni un vero e proprio “organo metabolico” in grado di favorire l’accumulo, l’utilizzo o l’eliminazione dei nutrienti.

Uno studio (A non-pharmacological therapeutic approach in the gut triggers distal metabolic rewiring capable of ameliorating diet-induced dysfunctions encompassed by metabolic syndrome”), pubblicato sulla rivista scientifica Nature Scientific Reports, ha dimostrato come un’alimentazione ad alto contenuto di grassi influenzi negativamente il rapporto tra l’intestino e il fegato. In particolare, è stato messo in luce come il microbiota reagisca a queste particolari condizioni alimentari con lo squilibrio del rapporto tra le specie batteriche che lo popolano, favorendo la proliferazione di alcune e la riduzione di altre. Il rapporto alterato tra le specie determina uno sbilanciamento nella composizione del microbiota che favorisce così l’ulteriore assorbimento dei grassi ingeriti con l’alimentazione. Inoltre, si genera un aumento della permeabilità intestinale che comporta il passaggio non fisiologico delle sostanze infiammatorie nel sangue. In questo contesto il fegato, che riceve circa il 75% del sangue dall’intestino, raccoglie un eccesso di nutrienti e di sostanze infiammatorie che non riesce a gestire efficacemente, perdendo il suo ruolo di regolatore metabolico.

Bibliografia:

  • The IDF Consensus Worldwide: Definition of Metabolic Syndrome. Brussels, Belgium: International Diabetes Federation; 2006, The IDF Consensus definition of the METABOLIC SYNDROME in Children an d Adolescent. Brussels, Belgium: international Diabetes Federation; 2009
  • Alberto Marsciani, Annalisa Pedini. Sindrome metabolica in età pediatrica: quando sospettarla, come intervenire. Quaderni acp, 2018
  • Linee guida IDF (International Diabetes Federation) 2005
  • Bäckhed F, Ding H, Wang T, Hooper LV, Koh GY, Nagy A, Semenkovich CF, Gordon JI. The gut microbiota as an environmental factor that regulates fat storage. Proc Natl Acad Sci U S A. 2004 Nov 2;101(44):15718-23.
  • Greco CM, Garetto S, Montellier E, Liu Y, Chen S, Baldi P, Sassone-Corsi P, Lucci J. A non-pharmacological therapeutic approach in the gut triggers distal metabolic rewiring capable of ameliorating diet-induced dysfunctions encompassed by metabolic syndrome. Sci Rep. 2020 Jul 31;10(1):12915.