Studi sperimentali, condotti su topi albini, confermerebbero il supporto di efficacia della Cotinus coggygria, o Albero della nebbia, nella gestione della patologia diabetica, grazie all’azione ipoglicemizzante. Possibile anche un positivo effetto antiossidante. Sono le evidenze di un recente studio ad opera di ricercatori pakistani, pubblicato su Oxid Med Cell Longev

Le proprietà di Cotinus coggygria Scop sono note: antinfiammatorie, epatoprotettive, antiossidanti, antisettiche, antiemorragiche, cicatrizzanti, antivirali e antimicrobiche che si correlano soprattutto alle foglie, come dimostrano studi in vivo e in vitro, impiegate ad esempio nella medicina popolare turca per la preparazione di infusi. La medicina bulgara invece ne fa uso come antidiarroico, nel trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale e della paradontosi. Infine nelle medicine più tradizionali si ricorre alle foglie della pianta per il supporto terapeutico del diabete mellito, grazie all’azione ipoglicemizzante con benefici anche sullo stato antiossidante che sarebbero già riconosciuti alla Cotinus coggygria Scop.

Una integrazione alle terapie più tradizionali

Biguanidi, sulfaniluree e tiazolidinedioni sono alcuni dei farmaci sintetici più frequentemente utilizzati nella gestione della patologia diabetica che potrebbero essere affiancati anche da soluzione di natura vegetale. Ovvero più specificatamente estratti di piante in grado di agire sul controllo/riduzione degli zuccheri nel sangue attraverso diversi meccanismi di azione che mimano gli esiti dell’insulina, ad esempio promuovendo la rigenerazione delle cellule beta pancreatiche. Particolarmente interessanti sono risultati gli effetti ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti indotto dall’estratto di foglie essiccate di Cotinus coggygria Scop. emersi da uno studio sperimentale (Phytochemical Investigation and Therapeutical Potential of Cotinus coggygria Scop. in Alloxan-Induced Diabetic Mice”).

Topi diabetici albini maschi sono stati trattati per 15 giorni con una dose orale di 150-250 mg/kg della sostanza finalizzato a valutare l’impatto su specifici parametri quali: glicemia, peso corporeo, profilo lipidico e parametri biochimici come colesterolo totale, trigliceridi, LDL, HDL, insulina plasmatica, glicogeno epatico, AST, ALT, ALP, urea e creatinina, misurati secondo le procedure standard. Mentre alcune attività enzimatiche antiossidanti come superossido-dismutasi, perossidasi e catalasi sono state analizzate spettrofotometricamente. È stato possibile osservare dopo il periodo di trattamento un sensibile miglioramento dei parametri ematologici e un aumento significativo degli enzimi antiossidanti.

L’azione di efficacia

Lo studio sembra dimostrare che l’azione di efficacia della Cotinus coggygria Scop. sia riconducibile a diversi costituenti e metaboliti con proprietà ipoglicemizzanti presenti nelle foglie, in grado cioè di stimolare le isole delle cellule di Langerhans a produrre più insulina o a bloccare l’attività degli enzimi che invece generano glucosio nel sangue. Queste sostanze agirebbero con lo stesso meccanismo della glibenclamide che aumenta la concentrazione plasmatica di insulina inducendo l’esocitosi dell’insulina nelle cellule beta, modulando cioè la presenza dell’insulina stessa sui tessuti periferici come il fegato e il muscolo scheletrico, a vantaggio di un rapido calo dell’iperglicemia.

Le evidenze di laboratorio porterebbero dunque a ritenere che l’estratto dalle foglie di Cotinus coggygria Scop. alla dose massima di 250 mg/kg sia potenzialmente in grado di svolgere un positivo effetto ipoglicemico e ipolipemizzante, tale da affiancare la tradizionale terapia diabetica, mantenendo un profilo di sicurezza e privo di tossicità. In futuro ulteriori studi si orienteranno all’identificazione e valutazione di composti attivi che possano agire in maniera sinergica con la terapia farmacologica per potenziarne gli esiti terapeutici.

Fonte:

  • Rahman S, Jan G, Jan FG, Rahim HU. Phytochemical Investigation and Therapeutical Potential of Cotinus coggygria Scop. in Alloxan-Induced Diabetic Mice. Oxid Med Cell Longev. 2022 Dec 31;2022:8802178.