Attenzione all’uso della Curcuma longa. Estratti della sostanza ad alto titolo di curcumina, identificata come curcumina al 95%, sono da considerarsi un novel food. Tale indicazione ne limita quindi l’utilizzo a scopo alimentare, senza specifica autorizzazione. Il monito arriva dalla Direzione generale per igiene e sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute a seguito dei dati sui consumi precedenti al 1997.
La consultazione
Il Ministero della Salute, in collaborazione con gli Stati membri ha invitato Associazioni e società scientifiche, compreso quelle afferenti a farmacisti, farmacie e parafarmacie rappresentate da Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani), Federfarma, Assofarm, Sifap (Società italiana farmacisti preparatori), a partecipare a un’indagine che si è conclusa lo scorso 31 dicembre 2022, al fine di definire i livelli di consumo di estratti di Curcuma longa e spp a elevato titolo di curcumina, definiti nelle etichette come curcumina al 95%, ai sensi del Regolamento 2015/2283, in epoca precedete al 1997.
Scopo della consultazione e valutazione era arrivare a definire tale “ingrediente” come un possibile, oppure no, novel food: qualità che ne regola quindi utilizzo e applicazione in ambito alimentare. La premessa, da cui si è avviata la richiesta del Ministero, era infatti che “dai lavori del gruppo interdisciplinare, non sembra(va) esistere una storia significativa di consumo alimentare di tali estratti/preparati, che sembrano configurarsi come novel food e, pertanto, non impiegabili negli alimenti”.
La disamina dei dati raccolti
Le evidenze sembrano non registrare, in relazione al questa sostanza un consumo significativo precedente alla data presa in esame, lasciando intendere che curcumina 95%, possa configurarsi come novel food, tale pertanto da richiedere una autorizzazione all’uso alimentare. Su questa linea, il Ministero, in accordo con gli altri Stati membri ha avviato una ulteriore raccolta dati per stabilirne i livelli di utilizzo e consumo anche in ambito dell’Unione Europea.
