Si arricchiscono i benefici che derivano dalla dieta mediterranea. Un recente lavoro pubblicato sul Journal of American Heart Association dimostrerebbe che il suo consumo nel periodo di gestazione e nei giorni che precedono il parto, è in grado di ridurre in donne in gravidanza e ad alto rischio, lo sviluppo di preeclampsia, con evidenze per specifiche popolazioni, come le donne di colore.

La preeclampsia

Resta fra le principali cause di complicanze in corso di parto, con esiti anche gravi: dall’aumento delle probabilità nella donna di sviluppare malattie cardiache nel corso della nella vita fino alla morte per la madre e il nascituro. Nonostante sia una problematica ad alto impatto in termini di costi, vite umane e assistenziali, sono poche le ricerche attualmente condotte sulle cause e prevenzione della preeclampsia. Con l’intento di trovare soluzioni contenitiva al problema, soprattutto in popolazioni ad alto rischio come le donne di colore, un gruppo di ricercatori americani ha avviato uno studio partendo dall’evidenza che la dieta mediterranea apporta benefici soprattutto in adulti con elevata esposizione al rischio cardiovascolare: stante la possibile implicazione anche con la preeclampsia la via e l’associazione con la dieta mediterranea sono sembrate percorribili.

Lo studio

È stato condotto su una vasta popolazione, all’incirca circa 8.500 donne, afferenti alla Boston Birth Cohort di diverse razze ed etnie di cui 47% nere, 28% ispaniche e le restanti bianche o di altra razza, tutte ad alto rischio di preeclampsia. Intento della ricerca era valutare i possibili benefici in termine di riduzione delle probabilità che l’evento si manifesti, derivante dal consumo di una dieta mediterranea. Le partecipanti allo studio sono state così interrogate sulla frequenza e qualità dei cibi consumati, finalizzati anche alla raccolta di dati sociodemografici, entro 24-72 ore dal parto. La raccolta di informazioni sulle abitudini alimentari ha consentito ai ricercatori di creare un ponteggio in relazione all’aderenza alla dieta mediterranea delle singole intervistate. Sono state inoltre reperiti dati clinici e diagnosi mediche in relazione a eventuali condizioni preesistenti e preeclampsia, naturalmente.

I risultati

L’analisi dei dati ha messo in evidenza che il 10% di partecipanti, pari a circa 840 donne, ha sviluppato preeclampsia. Ma non solo, è stato possibile anche meglio definire la popolazione più esposta all’evento, tra queste donne con qualsiasi forma di diabete e obesità pre-gravidica che mostravano un rischio raddoppiato di incappare in preeclampsia durante il parto e donne nere non aderenti alla dieta mediterranea con un rischio maggiorato del 78% rispetto a altre donne non nere e consumatrice di un regime alimentare mediterraneo. Dall’altro la popolazione più protetta, ovvero donne che seguivano una dieta mediterranea durante la gravidanza che registravano una riduzione del rischio di oltre il 20%. Dopo aggiustamento multivariato, i ricercatori hanno potuto asserire che la massima aderenza alla dieta mediterranea si associava a quote di preeclampsia inferiori.

In conclusione

La dieta mediterranea sembra profilarsi come una strategia efficace a basso costo nel prevenire/contenere il rischio di preeclampsia nel corso del parto. Sarà necessario dare una conferma allo stato attuale delle evidenze che al momento restano a livello di ipotesi

Fonte

  • Minhas AS, Hong X, Wang G et al. Mediterranean‐Style Diet and Risk of Preeclampsia by Race in the Boston Birth Cohort. Journal of the American Heart Association. 2022, 0:e022589. Doi: http://doi.org/10.1161/JAHA.121.022589