Ansia o stress correlati o conseguenti a disturbi dell’apparato gastro-intestinale possono essere efficacemente controllati e gestiti anche ricorrendo a pratiche di rilassamento come Yoga e Mindfulness. Lo hanno sottolineato gli esperti e soci AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi) di Emilia-Romagna, Marche e Toscana in occasione di un corso interregionale AIGO

Ansia e stress sono un leitmotiv segnalato da un’elevata percentuale di pazienti con patologie dell’apparato gastro-intestinale in corso di visite ambulatoriali o di ricoveri in reparto, dall’alto impatto sulla qualitĂ  della vita, in grado di contribuire a un malessere psico-emotivo, non solo fisico. Su questo dato di evidence based medicine e di real word sta cambiando l’approccio al paziente con sintomatologia e disturbi gastroenterici.

«In passato – spiega Francesco Ferrara, Medico UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Interventistica presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, socio AIGO e Responsabile scientifico del corso organizzato con i Presidenti AIGO delle tre Regioni – non si prestava grande attenzione alle implicazioni psico-emotive, puntando a contrastare una specifica malattia applicando linee guida e protocolli di trattamento da studi rigorosi. Senza, tuttavia, considerare che l’essere umano è molto piĂą della sua malattia e in gastroenterologia i sintomi possano variare sensibilmente proprio sotto l’impulso degli stati d’animo. Per questo il piano di cura oggi tiene conto della patologia gastro-intestinale e dello stato emotivo della persona».

La correlazione pancia-testa

In gran parte dei casi i sintomi percepiti a livello di pancia sono una reazione fisiologica, ovvero un meccanismo di risposta naturale previsto nel funzionamento dell’organismo, in altri sono concausa o un ostacolo alla guarigione. «Avvertire movimenti intestinali in situazione di forte stress – chiarisce l’esperto – è normale, il problema insorge quando gli stimoli sono continui, le risposte fisiche esagerate, o quando si sovrappongono ad una malattia già presente, come una infiammazione cronica. In questo caso si crea uno stato di sofferenza e disagio che scatena o amplifica il sintomo innescando un circolo vizioso. Anche se spesso si tratta di disturbi non gravi, occorre innanzitutto gestire i sintomi e poi andare a ricercarne causa». Per alleviare la sintomatologia pratiche di rilassamento possono essere efficaci.

Mindfulness e Yoga

Alla base di entrambe le pratiche c’è la capacitĂ  di mettersi in ascolto del proprio corpo e delle sue emozioni e di “gestire” la mente con sensibili benefici sul controllo di alcuni disagi legati spesso a stili di vita mordi e fuggi. Lo Yoga, fra le pratiche di autoanalisi e rilassamento, è una disciplina completa. «Comprende attivitĂ  fisica, fatta di posizioni da mantenere con il corpo (asana) e movimenti tra una posizione e l’altra – precisa Francesco Girotti Pucci, insegnante di Yoga – esercizi di respirazione e meditazione. Un silenzioso e distaccato ascolto dei pensieri come se fossimo osservatori esterni». Lo Yoga offre diversi vantaggi: è praticabile a ogni etĂ , in qualsiasi condizione psico-fisica assecondando i limiti del corpo e, a detta degli esperti, i risultati maggiori ottenibili dalla pratica si hanno proprio in soggetti che non si credono all’altezza o adatti alla pratica yoga perchĂ© in sovrappeso, etĂ  avanzata o per la poca voglia di mettersi in gioco. «Condizione necessaria è iniziare sotto la guida di un insegnante – raccomanda il Maestro – che saprĂ  adattare la pratica Yoga alle condizioni ed esigenze individuali, potendola poi proseguire in autonomia, al domicilio, avendo a disposizione un tappetino e la costanza per conquistare il benessere quotidiano di corpo e mente».

Il programma di ben-essere va affiancato anche da «una corretta alimentazione – conclude Ferrara – prezioso alleato per approccio olistico-sistemico alla malattia, soprattutto in caso di malattie dell’apparato gastrointestinale. Se aggiungiamo che l’alimentazione corretta è anche sostenibile dal punto di vista ecologico, abbiamo molto chiaro dove i gastroenterologi possono intervenire con la massima incisività».