Gli integratori alimentari possono essere uno strumento utile per favorire il benessere dell’individuo, tanto in età adulta quanto in età pediatrica. Negli ultimi anni l’uso di integratori da parte di bambini e ragazzi è aumentato sensibilmente, con un trend che non accenna ad arrestarsi: al momento sono usati da circa il 31% della popolazione sotto i 18 anni. Ecco perché è importante verificare che questi prodotti siano davvero sicuri ed efficaci.

Lo strumento scientifico più adeguato a condurre un’indagine di questo genere è la revisione sistematica. Un team di ricerca nostrano, coordinato dalla dottoressa Maria Daglia, docente di Chimica degli alimenti all’Università Federico II di Napoli, ha preso in esame i dati disponibili in letteratura sul tema. Lo studio (“Beneficial Effects of Plant Extracts and Bioactive Food Components in Childhood Supplementation”), pubblicato su Nutrients, conclude che in effetti gli estratti di erbe e i componenti bioattivi possono essere utili in molti tipi di disturbi e sono sicuri, non essendo stati evidenziati effetti avversi.

Lo studio nel dettaglio

I risultati citati si basano sull’analisi di 139 articoli scritti in lingua inglese e su alcuni libri e siti ufficiali incentrati sul tema. Tra le principali motivazioni che spingono i genitori a dare integratori ai propri figli: trattare sintomi da infezioni all’alto tratto respiratorio; facilitare il sonno; risolvere problemi gastro-intestinali. In molti di questi casi, gli estratti botanici vengono utilizzati a sostegno di terapie con farmaci convenzionali.

La revisione ha poi evidenziato quali sono gli estratti più comunemente utilizzati. Tra questi vi è la Melissa officinalis, che si è dimostrata efficace sia nel facilitare il sonno sia nel migliorare l’attenzione in bambini con ADHD. In questo secondo caso, è utile associarla ad altri estratti: Withania somnifera (Ginseng indiano), Bacopa monnieri (Isoppo d’acqua), Arthrospira platensis (Spirulina) e Centella asiatica (L.) Urb. Altra erba molto utilizzata è il Foeniculum vulgare Mill (Finocchio), tradizionalmente scelto per trattare le coliche intestinali nei bambini, un uso confermato anche da studi in letteratura.

Altra pianta trattata dalla revisione è la Matricaria chamomilla (Camomilla comune), noto calmante utilizzato sia per l’irritabilità sia per trattare coliche intestinali e altri spasmi muscolari. Anche in questo caso, alcuni studi in letteratura hanno dimostrato l’efficacia dell’estratto, nel caso delle coliche intestinali associata, per esempio, alla riduzione del pianto nelle ore diurne.

Altri estratti segnalati nella revisione sono: Valeriana officinalis (Valeriana), Boswellia serrata Roxb (Boswellia), Eschscholzia californica Cham. (Papavero della California), Grindelia robusta Nutt. (Grindelia), Malva Sylvestris (Malva comune), Passiflora incarnata L. (Passiflora), Mentha spicata L. (Mentastra verde), Cuminum cyminum L. (Cumino) e Pimpinella anisum L. (Anice comune). Vengono in oltre presi in considerazione anche i componenti bioattivi, tra cui Acido butirrico, probiotici, aminoacidi, Vitamina D, Zinco e Colina.

Come detto, i prodotti si sono dimostrati sicuri, anche se la revisione mette in evidenza alcune lacune. La prima è la mancanza di standardizzazione, che rende difficile scrivere vere e proprie raccomandazioni per l’uso di questi integratori per la prevenzione o la gestione dei disturbi minori. L’altro problema è la possibile presenza, negli integratori, di residui di pesticidi, erbicidi e metalli pesanti, oltre al rischio di alterazione e presenza di etichette contraffatte. Tutti aspetti che devono essere monitorati e che richiedono di aumentare l’attenzione da parte delle autorità competenti.

Fonte:

Ullah, H.; De Filippis, A.; Baldi, A.; Dacrema, M.; Esposito, C.; Garzarella, E.U.; Santarcangelo, C.; Tantipongpiradet, A.; Daglia, M. Beneficial Effects of Plant Extracts and Bioactive Food Components in Childhood Supplementation. Nutrients 2021, 13, 3157. https://doi.org/10.3390/nu13093157