Ha recentemente preso avvio a Verona una serie di incontri con i cittadini organizzati dal ROI, Registri degli Osteopati d’Italia. “Fare scelte di salute consapevoli”: questo il titolo dell’incontro, che si è svolto nella sede della Società Letteraria della città.
Secondo una ricerca Eumetra, il 60% della popolazione italiana vorrebbe conoscere meglio questa disciplina. Senza contare che ad oggi sono circa 10 milioni gli italiani che si rivolgono a un osteopata. «Di questi, un terzo lo fa su consiglio del medico di base: un dato piuttosto significativo. Il prossimo congresso del ROI, in programma a Roma dal 6 al 7 giugno, sarà dedicato alle malattie croniche, che, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, affliggono 24 milioni di italiani secondo. In questo scenario la consapevolezza dei pazienti rispetto alle terapie complementari a loro disposizione è per noi un tema di primaria importanza» è il commento di Paola Sciomachen, presidente del ROI.
Paola Mosconi, biologa e ricercatrice presso l’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano, ha aggiunto che «dato il costante bombardamento di informazioni riguardanti la nostra salute oggi, e la difficoltà nel rintracciare le fonti realmente attendibili, occorrerebbe una comunicazione di tipo istituzionale in grado di fornire ai cittadini un’informazione accessibile e al tempo stesso scientificamente solida».
«L’informazione sull’osteopatia è molto discordante, frammentaria e alcune volte anche scorretta. Diventa dunque importante per il cittadino sapere che cos’è e quali sono i suoi campi di applicazione. Esistono a tal proposito molti documenti ufficiali, supportati da dati scientifici, che definiscono l’osteopatia e ne avvalorano l’efficacia terapeutica in diversi ambiti clinici. È stato definito che dalle ultime linee guida sull’osteopatia pubblicate nel 2016 dalla rivista JAOA, il trattamento osteopatico dovrebbe essere una delle cure elettive per il mal di schiena negli adulti e nelle donne in gravidanza, e per i disturbi muscoloscheletrici. Altri studi scientifici identificano l’osteopatia come valido supporto per i principali disturbi in ambito neonatale, come coliche, rigurgiti ed eventuali deformazioni craniche e posturali post-partum e pediatrico» ha chiarito Chiara Arienti, osteopata e ricercatrice presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano e l’Università degli Studi di Brescia.
«Questo incontro è solo il primo passo di un percorso con cui gli osteopati intendono dare vita a un dialogo con i pazienti, con l’obiettivo di avvicinarli a una professione sanitaria sempre più integrata con le altre» ha concluso Mauro Polverino, consigliere della macroregione Nord-Est del ROI.