È uno dei minerali più diffusi sulla Terra: si tratta del fluoro, elemento così reattivo da essere quasi sempre associato ad altri a dare composti. Dal punto di vista biologico, il fluoro ha una certa capacità antibatterica ed è quindi utile per prevenire le carie: tant’è che è presente nella maggior parte dei dentifrici. Non solo: è importante anche per supportare la calcificazione delle ossa e la mineralizzazione dei denti permanenti.

Attenzione, però: se assunto in quantità eccessive questo stesso elemento può indurre la fluorosi, il cui principale sintomi è avere denti con poco smalto e, quindi, più fragili.

Quanto se ne dovrebbe assumere quindi? I limiti vanno da 1,5 a 4 mg/die. Le fonti principali di fluoro sono l’acqua e gli alimenti, in particolare pesce, frutti di mare, patate, cereali, birra spinaci e altre verdure. Il fluoro, come detto, è inoltre presente nei dentifrici che non dovrebbero essere ingeriti.

Di recente due Università statunitensi, la Marquette University School of Dentistry e l’Università dello Iowa, hanno pubblicato sul Journal of Public Health Dentistry uno studio (Patterns of fluoride intake from 6 to 17 years of age: The Iowa Fluoride Study”) riguardante l’assunzione giornaliera di fluoro da parte dei bambini da 6 a 17 anni. 787 i bambini coinvolti nel lavoro, tutti parte del più ampio Iowa Fluoride Study, studio avviato nel 1992 e che prevede di studiare la relazione tra intake di fluoro con la fluorosi e le carie nei nuovi nati dello Stato.

Per sua struttura, lo studio utilizza dei questionari inviati con un intervallo di 1,5-6 mesi alle famiglie, per registrare l’esposizione al fluori dei bambini. A loro volta, i bambini vengono seguiti per valutare lo stato dei denti/ossa, valutandone la densità a 5, 8, 11, 13, 15, 17, 19 e 23 anni. Nel lavoro recente i questionari sono stati inviati ogni 3-6 mesi per indagare l’assunzione di fluoro da acqua, latte, bevande pronte, bevande realizzate aggiungendo acqua a un concentrato o una polvere e alcuni cibi selezionati contenenti acqua. Gli autori hanno quindi analizzato i dati per stimare l’assunzione giornaliera di fluoro totale (mgF) e per chilogrammo di peso (mgF/kg corporeo) di ogni soggetto.

I risultati indicano che l’assunzione giornaliera di fluoro media cresce leggermente con l’età, mentre l’assunzione per chilogranno diminuisce. Più nel dettaglio, si stima che ogni anno vi sia un aumento nel consumo di fluoro di 0,02 mg. Gli autori individuano anche una relazione tra età, sesso e stato socioeconomico e assunzione di fluoro.

Per quanto riguarda la fonte, si mette in evidenza che oltre il 50% del fluoro assunto viene dall’acqua consumata. Ovviamente, questo dato può essere vero per lo Iowa, ma non è detto che valga ovunque, dal momento che la composizione delle acque è fortemente influenzata dalla conformazione geologica del terreno. L’acqua è comunque riconosciuta come una buona fonte di fluoro, generalmente, e se ne dovrebbe tenere conto anche quando si sceglie il dentifricio da utilizzare.

Fonte:

  • Bhagavatula P, Comnick CL, Warren JJ, Levy SM. Patterns of fluoride intake from 6 to 17 years of age: The Iowa Fluoride Study. J Public Health Dent. 2022 Oct 17.