La Hunan Agricultural University di Changsha, in Cina, ha recentemente pubblicato sulla rivista “Food & Function” una revisione inerente l’efficacia dell’integrazione del gelso nero (Morus nigra), foglie ed estratto, sulla gestione della glicemia in pazienti adulti. I 12 studi selezionati, tutti controllati e randomizzati, focalizzano la propria attenzione sugli effetti del gelso nero sulla glicemia a digiuno, l’emoglobina glicata (HbA1c) e l’insulina plasmatica a digiuno. 615, in tutto, i pazienti coinvolti nella revisione. Per mitigare gli effetti dell’etoregenità esistente tra gli studi, gli autori hanno scelto di utilizzare un modello random effect, utile appunto quando le variabili in gioco sono casuali. I risultati sono stati quindi espressi come differenze medie ponderate, con un intervallo di confidenza del 95%. La revisione conferma l’efficacia de gelso nero nel contrastare la glicemia alta.  Gli autori hanno infatti individuato nei pazienti che hanno assunto l’integratore una riduzione significativa di tutti i parametri presi in considerazione: pari, per la glicemia a digiuno a -0.47 millimoli per litro, per l’emoglobina glicata a -2.92 millimoli per litro e per l’insulina plasmatica a digiuno di -0.58 microunità internazionali per millilitro. Ma non finisce qui. Gli autori hanno valutato gli effetti del gelso nero anche su sottogruppi di popolazione, mettendo in evidenza che supplementazioni superiori alle 8 settimane sono ancora più efficaci nel regolare la glicemia, soprattutto in pazienti con glicemia a digiuno superiore a 6.1 millimoli per litro.

Originario dell’Asia minore e dell’Iran, il gelso nero è arrivato ben presto anche in Europa, dove la medicina popolare lo ha da subito utilizzato per le sue tante proprietà. In particolare, le foglie sono state associate alla riduzione della glicemia, legata alla presenza di flavonoidi, composti fenolici, polisaccaridi e, soprattutto di 1-deossinojirimicina, un analogo dello zucchero che inibisce in modo forte l’α-glucosidasi. Grazie agli stessi componenti, l’estratto delle foglie sembra capace anche di contrastare l’obesità e avere attività anticancerogene. La mora, non presa in considerazione dal team cinese, è invece ricca di alfa-carotene (12 µg in 100 g), beta-carotene (9 µg in 100 g), luteina/zeaxantina (136 µg in 100 g), antocianine, resveratrolo, vitamina C, E, K e B3, e sali minerali, in particolare potassio, calcio, magnesio, sodio, ferro, zinco, rame e selenio. Anche la mora di gelso ha avuto il suo ruolo nella medicina popolare, utilizzata soprattutto per il trattamento di tossi, influenze, raffreddori, asma e disturbi gastro-enterici. Lo stesso Galeno di Pergamo, medico romano che a lungo a influenzato la medicina, era solito produrre un rimedio per le affezioni delle alte vie respiratorie unendo il succo di mora di gelso con il miele.

 

Studio: Cui W, Luo K, Xiao Q, Sun Z, Wang Y, Cui C, Chen F, Xu B, Shen W, Wan F, Cheng A. Effect of mulberry leaf or mulberry leaf extract on glycemic traits: a systematic review and meta-analysis. Food Funct. 2023 Jan 16. doi: 10.1039/d2fo02645g. Epub ahead of print. PMID: 36644880.