#MiVaccinoNonMiAccendo: questo l’hashtag della campagna di educazione sociale messa in atto da Italia Longeva con il patrocinio di Pubblicità Progresso, per aumentare il numero di persone vaccinate contro l’Herpes zoster, ancora molto basso rispetto ai target vaccinali previsti dal Ministero.

Se ne è parlato a Milano nel corso di un articolato Convegno presso Palazzo Pirelli dal titolo “Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes zoster” patrocinato da Regione Lombardia, FIMMG Lombardia, Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e Società italiana di igiene (SItI). L’evento ha riunito istituzioni, esperti e diversi attori del mondo della sanità.

La vaccinazione contro l’Herpes zoster è prevista nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale inserito nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) ed è quindi disponibile gratuitamente in Italia per la coorte degli ultra-sessantacinquenni e per i soggetti over 50 ad aumentato rischio. Il vaccino contro l’Herpes zoster può essere somministrato in qualsiasi periodo dell’anno e può essere inoculato contestualmente al vaccino contro l’influenza stagionale, anti-pneumococcico e anti difterite-tetano-pertosse.

Nonostante ciò, le percentuali di aventi diritto che approfittano di questa efficacissima possibilità sono ancora scarse, forse perché l’Herpes Zoster, o Fuoco di Sant’Antonio, è una patologia poco nota o comunque percepita come non seria né mortale. Anche i medici sembrano promuovere poco il vaccino HZ: da qui l’idea di una campagna informativa rivolta direttamente al pubblico, che sta dando buoni risultati.

Una patologia da non sottovalutare

L’Herpes zoster è una malattia infettiva tutt’altro che banale, che può diventare grave se arriva a coinvolgere, per esempio, gli occhi. Si presenta spesso con manifestazioni cutanee e neurologiche anche molto dolorose. Questo tipo di dolore può arrivare a essere intensissimo e a volte è difficile o impossibile da trattare, soprattutto nelle persone anziane. Nei pazienti fragili, con polimorbilità e in politerapia, può far precipitare situazioni di equilibrio precario compromettendo pesantemente la qualità della vita e inducendo stati depressivi.

«È un nemico subdolo e intenso da cui proteggersi perché causa una pessima qualità della vita. Tuttavia, c’è una bassa percezione del rischio di contrarre l’infezione e della potenziale gravità della malattia, che si somma a una diffusa disinformazione circa l’esistenza di vaccini efficaci e gratuiti per i sessantacinquenni», ha spiegato Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva.

Si stima che circa 1 persona su 4 sviluppi l’infezione nel corso della vita, in 2 casi su 3 dopo i 50 anni. In Italia si registrano circa 157 mila casi di Herpes zoster ogni anno.

Puntare sulla prevenzione

Il vaccino è l’unica arma di prevenzione disponibile e gratuita per proteggere le persone anziane e fragili, a salvaguardia di un invecchiamento attivo e in salute. Le percentuali di efficacia sono molto alte, superiori al 95% nella popolazione sopra i 50 anni, con una leggera flessione all’avanzare dell’età, quando l’efficienza del sistema immunitario progressivamente declina. Può vaccinarsi anche a chi ha già contratto l’infezione in precedenza, perché potrebbe ripresentarsi.

Sorprende il dato emerso da un recente sondaggio condotto dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) per comprendere le attitudini del geriatra nei confronti delle vaccinazioni, con particolare riferimento alla vaccinazione per HZ. La quasi totalità dei medici che hanno risposto alla survey raccomanda ai propri pazienti anziani la vaccinazione antinfluenzale (>90%) e la vaccinazione anti-pneumococcica (≈70%), ma solo il 20% il vaccino anti-HZ, un numero inspiegabilmente basso.

C’è dunque ampio margine di miglioramento e ogni medico, farmacista, operatore sanitario, può contribuire in prima persona a diffondere una vera e propria “cultura vaccinale” sul territorio, promuovendo l’adesione alle campagne in modo da ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili a beneficio della salute di tutti.

«L’attenzione a vaccinare la popolazione più fragile, quella delle RSA, così come l’opportunità di sfruttare la somministrazione del vaccino antinfluenzale per promuovere l’adesione alle altre vaccinazioni raccomandate degli anziani, possono rappresentare delle valide strategie per innalzare le coperture dello zoster e proteggere chi è più vulnerabile. È questo lo spirito del progetto di Italia Longeva: promuovere la condivisione delle esperienze virtuose adottate a livello territoriale, ma anche informare e scuotere l’opinione pubblica facendo leva sulla buona comunicazione» ha concluso Bernabei.