Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat, 2013) l’associazione artrosi/artrite colpisce circa il 16,4% della popolazione italiana. Tali patologie rappresentano, inoltre, la forma morbosa più comune in assoluto nella seconda metà della vita, precedendo ipertensione arteriosa (16%) e malattie allergiche (9,8%).
L’artrosi rappresenta una delle principali cause di dolore cronico e di disabilità: l’alterazione degenerativa di un’articolazione nel suo complesso, caratterizzata da lesioni progressive della cartilagine articolare e dell’osso sottostante, provoca infatti un grado variabile di limitazione funzionale e ha un impatto negativo sulla qualità di vita.
Oltre ad agire, quando possibile, sui fattori scatenanti in modo preventivo e a mantenere l’igiene articolare (tramite ginnastica e fisioterapia specifica), la terapia medica è volta soprattutto a ridurre la componente flogistica e ad alleviare il dolore: a questo scopo sono impiegati farmaci antinfiammatori non steroidei, analgesici e decontratturanti.
Gli effetti collaterali di tali farmaci, soprattutto nell’uso cronico, hanno spinto numerosi pazienti a rivolgersi a tecniche terapeutiche non convenzionali, come agopuntura, osteopatia, omeopatia e fitoterapia.
Il trattamento omeopatico dell’artrosi
I medicinali omeopatici risultano particolarmente indicati per i pazienti che presentano controindicazioni all’uso dei Fans, nei soggetti “poliallergici” oppure nei soggetti che assumono una terapia farmacologica complessa e che quindi desiderano un approccio terapeutico esente da effetti iatrogeni. La scelta del medicinale omeopatico è guidata prevalentemente dai sintomi e dai segni che ogni paziente presenta con particolare attinenza alle modalità reattive: miglioramento o aggravamento col riposo, col movimento, con l’umidità, col freddo, col caldo, modalità che costituiscono caratteristiche tipiche di quello specifico paziente e che consentono l’individualizzazione della terapia omeopatica.
Rhus Toxicodendron
La sua prescrizione è indicata quando il paziente lamenta una sensazione di rigidità articolare dolorosa che migliora col movimento continuo (dopo un breve aggravamento all’inizio della mobilizzazione) e che ricompare con il movimento protratto e la fatica. Spesso il paziente riferisce anche sensazione di ammaccatura, di indolenzimento, di intorpidimento a livello articolare e muscolare. È presente inoltre miglioramento con il calore sotto forma di applicazioni locali (es. termoforo, sabbiature, ultrasuoni, magnetoterapia ecc.) o tramite caldo ambientale (esposizione al sole) e l’aggravamento col freddo umido e con il riposo e l’immobilità (quindi durante la notte).
Bryonia Alba
Considerato speculare a Rhus Tox. e per questo spesso complementare, è particolarmente indicato nelle riacutizzazioni acute dolorose dell’artrosi. Il paziente lamenta un dolore molto intenso, a volte riferito “come una coltellata” che lo costringe all’immobilità. È frequente la reazione delle membrane sinoviali, che si infiammano provocando edema, calore e impotenza funzionale dell’articolazione colpita.
Le modalità fondamentali sono opposte a quelle di Rhus Tox.: il dolore articolare è aggravato dal movimento e migliorato dalla pressione forte e dall’immobilità e il riposo. Queste caratteristiche apparentemente contraddittorie talvolta sono presenti contemporaneamente nello stesso paziente: è per questo che i due rimedi possono essere prescritti in modo complementare (rispettivamente al mattino e alla sera) per fornire una copertura completa dei sintomi.
Arnica Montana
Medicinale dei traumatismi per eccellenza, è indicata quando la sintomatologia dolorosa è caratterizzata da rigidità e indolenzimento generale (dolori muscolari e tendinei). Il paziente presenta peggioramento con il minimo contatto, con il movimento e con il freddo, mentre migliora con il riposo. Di prescrizione abituale in quanto agisce in caso di dolore reumatico con rigidità articolare diffusa e contrattura muscolare.
Natrum Sulfuricum
Complementare di Rhus Tox., con cui condivide l’aggravamento con l’umidità in tutte le sue forme (compreso il soggiorno al mare), l’aggravamento con il caldo umido e con l’immobilità e il miglioramento col movimento lento. La sensazione è quella di ammaccatura generalizzata con rigidità e scrosci delle articolazioni colpite. Da sottolineare la spiccatissima sensibilità all’umidità, unita a tendenza alla ritenzione idrica, alla cellulite dolorosa e al sovrappeso.
Kalium Carbonicum
Indicato in caso di lombalgia e gonartrosi. La patologia artrosica è in fase avanzata e accompagnata da astenia profonda e dalla sensazione di debolezza della zona affetta. Nella gonartrosi il ginocchio appare “grosso e globoso” e spesso si riscontra nelle donne in sovrappeso. I dolori articolari sono lancinanti, spesso erratici, scatenati dal freddo e spesso aggravati di notte (dalle 2 alle 4). Le modalità principali sono simili a quelle di Rhus Tox.: aggravamento col riposo e miglioramento col movimento lento.
Actea Racemosa
Particolarmente indicato in caso di artrosi cervicale. Il dolore è localizzato alla nuca, alle ultime vertebre cervicali e alle prime dorsali e viene evocato facilmente con la pressione delle apofisi spinose di tali vertebre. Sono presenti contratture dolorose delle strutture muscolari e irradiazione del dolore agli arti superiori. Il dolore risulta aggravato da attività che comportano posizioni “ obbligate”. Il coinvolgimento delle strutture muscolari è notevole; la contrattura dolorosa sempre presente comporta una precisa indicazione terapeutica nel torcicollo e nella cefalea muscolo-tensiva.
La posologia indicata per tutti i rimedi è 9-15 CH, 5 granuli una-tre volte al dì. La materia medica dei medicinali omeopatici dell’artrosi non si esaurisce con questa breve rassegna: si segnalano, tra i tanti altri, Sulfur, Calcarea Carbonica, Calcarea fluorica, Causticum, Dulcamara, Thuya occidentalis, Natrum carbonicum, Radium bromatum.