Il ruolo dei probiotici sulla riduzione del glucosio circolante è stato oggetto di una meta analisi di un gruppo di ricerca iraniano. Quarantotto sono le pubblicazioni che sono state comprese nell’analisi e i ricercatori hanno riconosciuto un effetto positivo sul controllo della glicemia in seguito all’integrazione della dieta con probiotici, sono riusciti a individuare i ceppi più protettivi e il dosaggio più adeguato.

In letteratura esistono diversi studi che sostengono l’uso dei probiotici come supporto nella regolazione dello stato glicemico del paziente anche diabetico, ma ogni volta che è allestita una revisione non si riesce a giungere a una evidenza chiara. Ciò può essere dovuto, in parte, anche alla qualità dei singoli studi presenti in letteratura o alla loro eterogeneità. Il diabete è una patologia molto diffusa nel mondo, colpendo milioni di persone ogni anno, ed è anche causa di complicanze a carico di cuore, reni, occhi e nervi, oltre a essere la prima causa di amputazione di arti inferiori. Va da sé che la mortalità associata al diabete è elevata. L’obiettivo del percorso terapeutico di un diabetico è mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue: è l’iperglicemia la principale colpevole delle complicanze sopra elencate. Estrema attenzione va posta, però, anche all’ipoglicemia che può essere determinata dalle cure ed è altrettanto pericolosa.

Al momento il diabete si tratta con farmaci ipoglicemizzanti e con l’acquisizione di stili di vita sani, fatti di movimento e dieta bilanciata. I probiotici potrebbero essere una freccia in più nell’arco degli specialisti.

Gli studi confermano che i probiotici hanno un effetto positivo sul controllo della glicemia

Un team di ricerca iraniano della Tabriz University of Medical Sciences ha condotto una meta-analisi a ombrello, partendo quindi da revisioni sistematiche e meta-analisi già presenti in letteratura, per valutare l’esistenza di conferme rispetto al ruolo positivo dei probiotici sulla riduzione del glucosio circolante. Quarantotto gli studi inclusi in questo lavoro, a dimostrazione del fatto che il tema è al centro di un’intensa attività di ricerca. I risultati indicano una significativa diminuzione, a seguito della supplementazione con i probiotici, della glicemia a digiuno, della resistenza insulinica e dei livelli di insulina nel sangue. Gli autori sono riusciti anche a individuare una posologia utile: potrebbe bastare una supplementazione per meno di 8 settimane con una dose moderata, pari a 108-109 CFU. Dati questi risultati, gli autori suggeriscono che i probiotici siano comunque prescritti come supporto a tutte le altre terapie anti-iperglicemiche.

I ceppi più utilizzati nelle ricerche

Di quali probiotici si sta parlando? Negli studi inclusi nella bibliografia di questa meta-analisi si legge che i ceppi di probiotici che hanno un effetto positivo sul controllo della glicemia sarebbero Bifidobacterium, Bacteroides, Faecalibacterium, Akkermansia e Roseburia, con maggior enfasi sui primi due1.

Raramente i probiotici utilizzati nel corso degli studi clinici sono mono-ceppo: più facilmente contengono più ceppi, con l’idea che ciò favorisca una nuova colonizzazione dell’intestino e cambiamenti duraturi nel microbioma. Esiste poi il caso di Lactobacillus, il ceppo certamente più rappresentato nei probiotici e nei fermenti lattici: qui gli studi danno esiti differenti, indicandolo a volte come protettivo e in altri casi no; sembrerebbe che questo ceppo sia utile per il diabete soprattutto se associato a Bifidobacterium. Individuare i ceppi capaci di ridurre il glocosio circolante è fondamentale, così come capire quali siano invece in grado di sostenere il diabete: potrebbero compartecipare allo sviluppo della malattia e alla sua permanenza. Tra questi sembrano esserci i generi Ruminococcus, Fusobacterium e Blautia.

Studio: Zarezadeh M, Musazadeh V, Faghfouri AH, Sarmadi B, Jamilian P, Jamilian P, Tutunchi H, Dehghan P. Probiotic therapy, a novel and efficient adjuvant approach to improve glycemic status: An umbrella meta-analysis. Pharmacol Res. 2022 Aug 15;183:106397. doi: 10.1016/j.phrs.2022.106397. Epub ahead of print. PMID: 35981707.

[1] https://doi.org/10.1016/j.ebiom.2019.11.051

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