Specifici ceppi batterici, presenti nel microbiota intestinale, potrebbero essere implicati nello sviluppo di aritmie e disturbi della conduzione. È quanto rileva uno studio cinese pubblicato sul Journal of Electrocardiology.

I metodi di indagine

Una analisi di randomizzazione mendeliana (MR) sarebbe stata la chiave di volta per ipotizzare una relazione causale tra microbiota intestinale e sviluppo di aritmie e disturbi della conduzione. Due condizioni espongono a un rischio aumentato per malattie cardiache, ictus e insufficienza cardiaca.

Una relazione di causa-effetto in realtà già supposta da precedenti studi, ma su cui non è stata fatta totale chiarezza. Una possibile risposta arriva dall’indagine MR, metodica che permette di integrare i dati di studi di associazione su tutto il genoma (GWAS) per derivare relazioni causali, riducendo al minimo l’influenza di fattori confondenti.

L’asse-intestino cuore

Trigger che ha spinto a indagare il link microbiota intestinale-aritmie-disturbi della conduzione è stata l’evidenza conclamata dell’esistenza anche di un asse intestino-cuore.

Recenti studi avrebbero mostrato che oltre ai noti rischi multifattoriali che impattano sulle aritmie (ipertensione, diabete, obesità, fumo, alcol), anche squilibri del microbiota dovuti ad esempio a cambiamenti nei metaboliti, alla regolazione immunitaria, al metabolismo energetico dell’ospite, allo stress ossidativo, contribuirebbero all’insorgenza della fibrillazione atriale.

I risultati della MR, validati da molteplici analisi di sensibilità, non solo sosterrebbero questa relazione ma avrebbero permesso di identificare anche specifici batteri responsabili dell’innesco (o in caso contrario l’innocuità) di aritmie e disturbi della conduzione.

È colpa di alcuni batteri 

C’è sempre un capro espiatorio che genere un evento. Legge che si rispetta anche nel caso dei batteri intestinali, alcuni dei quali sarebbero responsabili, nello specifico, di dare il via a disturbi cardiaci. I ricercatori cinesi nella loro indagine avrebbero identificato la complicità dei seguenti microrganismi, presenti nel microbiota intestinale, in specifiche patologie:

  • fibrillazione e flutter atriale: Pasteurellales e il genere Turicibacter ne favorirebbero il rischio, all’opposto di phylum Actinobacteria e genere Ruminococcaceae che svolgerebbero una azione inversa, allontanandone cioè le probabilità
  • tachicardia parossistica: Holdemania e Roseburia sembrerebbero ridurre la possibilità di manifestazione di questa specifica condizione
  • blocco atrioventricolare: avrebbero un effetto stimolante i batteri genere Candidatus Soleaferrea, all’opposto di quelli della famiglia Bifidobacteriales.
  • blocco di branca sinistro: potenziale azione per lo sviluppo sembra attribuibile al genere Flavonifractor, diversamente dai vari ceppi delle Peptococcaceae che ne ridurrebbero le probabilità.

Mentre non è stata trovata nessuna correlazione tra componenti del microbiota intestinale e blocco di branca destra.

I prossimi passi 

Tali informazioni al momento rappresentano una possibile indicazione di rischio. Tuttavia se ulteriori studi sottolineassero la relazione microbiota intestinale-aritmie-disturbi della conduzione, sarà possibile puntualizzare innovative strategie terapeutiche, mirate e basate sul microbiota, per prevenire queste condizioni, intervenire sui fattori di rischio e avviare programmi terapeutici ad hoc. Fino alla possibile identificazione di nuovi biomarcatori impiegabili, anch’essi, in uno spettro di azione in prevenzione.

Fonte

Mao MH, Zhai CL, Qian G. Gut microbiome relationship with arrhythmias and conduction blocks: A two-sample Mendelian randomization study. Journal of Electrocardiology, 2023, Vol. 80, Pag. 155-161. Doi: https://doi.org/10.1016/j.jelectrocard.2023.06.006