L’industria alimentare produce quantità notevoli di scarti che potrebbero diventare, a loro volta, materie prime per altri settori, come per esempio quello dell’integrazione alimentare.

Un recente studio rumeno (Valorization of Grape Pomace and Berries as a New and Sustainable Dietary Supplement: Development, Characterization, and Antioxidant Activity Testing”), condotto dall’Università “Lucian Blaga” di Sibiu e dall’Università di Oradea, propone l’uso di vinacce d’uva e frutti di bosco per la produzione di integratori di antiossidanti, sostanze riconosciute per avere un ruolo protettivo per molte patologie, tra le quali quelle cardiovascolari e alcune neoplasie.

Più nel dettaglio, la vinaccia utilizzata in questo studio deriva da due cultivar, l’internazionale Cabernet-sauvignon e il rumeno Fetească neagră. Nella loro introduzione gli autori sottolineano che annualmente, nel mondo, vengono prodotte milioni di tonnellate di uva, la maggior parte della quale viene poi trasformata in vino. Mediamente, la vinificazione lascia un 20-25% di “scarto”, la vinaccia appunto, composta di pelle, semi, frammenti di stelo e lieviti. Considerata una volta inutile, dal punto di vista commerciale, oggi sono molte le linee di ricerca che la vedono protagonista, per lo più in ambito alimentare e farmaceutico.

Per quanto riguarda le bacche, la scelta degli autori è caduta sul mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) e sul ribes rosso (Ribes rubrum): il primo appartiene alla famiglia delle Ericacee e contiene composti fenolici, antocianine, carotenoidi, vitamine A, B e C, rame, zinco, selenio e ferro; il secondo è una sassifragacea ricca di antocianine, polifenoli, vitamina C e potassio. Sebbene il consumo fresco di queste bacche permetta di godere appieno di tutti i principi attivi che contengono, occorre tenere conto della stagionalità. Si ricorre quindi a estratti secchi per poterli sfruttare durante tutto l’anno, anche se nel processo produttivo si perde qualche attivo.

Per tornare allo studio, gli autori descrivono nel dettaglio il processo di produzione di questo nuovo integratore, che è stato anche valutato in termini di qualità e uniformità delle diverse capsule. È importante che ogni capsula di integratore realizzata sia uguale alle altre in termini di attivi presenti, e non solo. Gli autori hanno analizzato i composti fenolici presenti nella materia grezza, evidenziandone le seguenti percentuali:

  • il 33.52% è rappresentato dall’acido clorogenico, che deve il proprio nome al colore verde dei composti di ossidazione;
  • il 19.98% corrisponde alla rutina;
  • il 18.06% è acido ferulico, un acido carbossilico;
  • l’11.93% è catechina;
  • l’8.72% è acido gallico;
  • il 2.53% è l’acido cinnamico;
  • l’1.80% è acido siringico;
  • l’1.62% è il resveratrolo;
  • l’1.43% è quercetina;
  • lo 0.4% è acido caffeico.

La quasi totalità di queste sostanze godono di proprietà simili, in particolare quella antinfiammatoria e antiossidante, anche se alcune sono anche anti-micotiche, anti-batteriche e anti-virali. Le analisi sulla singola capsula sono leggermente diverse, il che è normale perché parte delle sostanze si rovinano o perdono nel processo.

Ogni capsula, quindi, contiene: 34.51% acido clorogenico, 19.13% rutina, 17.03% acido ferulico, 12.04% catechine, 9.66% acido gallico, 2.54% acido cinnamico, 1.65% resveratrolo, 1.50% acido siringico, 1.55% quercetina e 0.4% acido caffeico. Partendo quindi dalla materia grezza i ricercatori hanno prodotto un integratore ricco in sostanze anti-ossidanti, potenzialmente utile per la salute umana e per l’ambiente, dato l’uso della vinaccia di uva… ovviamente, è necessario valutarne l’efficacia in studi in vivo.

Fonte:

  • Frum A, Dobrea CMM, Rus LL, Virchea LI, Morgovan C, Chis AAA, Arseniu AMM, Butuca A, Gligor FGG, Vicas LGG, Tita O, Georgescu C. Valorization of Grape Pomace and Berries as a New and Sustainable Dietary Supplement: Development, Characterization, and Antioxidant Activity Testing. Nutrients. 2022 Jul 26;14(15):3065.