Mantenere una corretta idratazione: è un’ottima abitudine e una strategia efficace per invecchiare con più salute. Il giusto e costante apporto di liquidi allontana il rischio di sviluppo di malattie croniche cardiache e polmonari, prolungando la sopravvivenza. In una sola parola, rallenta il naturale decadimento fisiologico. Sono le evidenze di uno studio di ampia portata (Middle-age high normal serum sodium as a risk factor for accelerated biological aging, chronic diseases, and premature mortality”) del National Institutes of Health americano, pubblicato su eBioMedicine.

Lo studio

Oltre 11.200 adulti valutati e un monitoraggio di 30 anni: sono i parametri su cui si è basato lo studio, volto a stabilire quanto la (s)corretta idratazione può influenzare l’invecchiamento, ovvero favorirne il rallentamento e la preservazione di migliori condizioni di salute. I ricercatori hanno incentrato l’attenzione soprattutto sui livelli sierici di sodio, la cui presenza nel sangue è direttamente proporzionale all’introito/presenza di liquidi: tanto minore è il contenuto di acqua corporea tanto più elevato è il sodio serico nel sangue.

È emerso infatti che adulti con elevati livelli sierici di sodio erano maggiormente esposti al rischio di insorgenza di patologie croniche: ad esempio livelli sierici di sodio superiori a 142 mEq/L corralvano a un rischio aumentato fino al 64% di sviluppare insufficienza cardiaca, ictus, fibrillazione atriale, malattia delle arterie periferiche, patologie polmonari croniche, diabete e demenza. Mentre livelli sierici di sodio tra 138 e 140 mEq/L sembravano “proteggere” dal rischio per malattie croniche, comunque ritardandone la comparsa.

Invecchiamento precoce

Tale relazione sembrerebbe confermata anche in caso di invecchiamento: la disidratazione accelererebbe il normale declino funzionale. L’analisi emerge dalla valutazione dei livelli sierici di sodio confrontati con 15 marcatori di salute, quali pressione arteriosa sistolica, colesterolo e glicemia, fornendo informazioni sul funzionamento del sistema cardiovascolare, respiratorio, metabolico, renale e immunitario. I fattori, una volta aggiustati per età, razza, sesso, abitudine al fumo e ipertensione hanno fatto osservare in adulti con elevati livelli di sodio sierico, entro intervalli tra 135 e 146 milliequivalenti per litro (mEq/L), un invecchiamento biologico più rapido: in caso di livelli superiori a 142 mEq/L la probabilità di manifestare segnali di invecchiamento più avanzati rispetto all’età anagrafica era superiore del 10-15% rispetto a persone con livelli sierici compresi tra 137-142 mEq/L, con picchi aumentati fino al 50% in caso di valori oltre 144 mEq/L.

Mortalità

Allo stesso modo, la disidratazione sarebbe in grado di impattare sulla mortalità, più precoce. Livelli sierici tra 144,5-146 mEq/L si assocerebbero a un aumento del 21% del rischio di morte prematura rispetto agli intervalli tra 137-142 mEq/L. I risultati emersi non sono sufficienti, né dimostrano un effetto causale tra idratazione ottimale e promozione di un invecchiamento sano (prevenzione di malattia e migliorata sopravvivenza), richiedendo una validazione con studi successivi.

Tuttavia, tali dati preliminari sono indicativi dell’importanza di una corretta idratazione nell’arco della vita il cui apporto, finalizzato quanto meno al raggiungimento di livelli idrici raccomandati, può essere favorito dall’assunzione di acqua e/o altre bevande come tisane e succhi, e cibi ad alto contenuto di acqua quali frutta e verdura.

«L’obiettivo – dichiara Manfred Boehm, autore dello studio e direttore del Laboratorio di medicina rigenerativa cardiovascolare – è garantire ai pazienti l’assunzione di quantità sufficienti liquidi, tenuto conto di alcuni elementi, come i farmaci che possono indurne la perdita o la modulazione in relazione a specifici trattamenti e/o patologie come nel caso dell’insufficienza cardiaca».

In conclusione, a livello globale «la diminuzione del contenuto di acqua corporea – precisa Dmitrieva, primo autore dello studio – è il fattore più comune che aumenta il sodio sierico, motivo per cui i risultati suggeriscono che rimanere ben idratati può rallentare il processo di invecchiamento e prevenire o ritardare le malattie croniche».

Fonte:

  • Dmitrieva NI, Gagarin A, Liu D, Wu CO, Boehm M. Middle-age high normal serum sodium as a risk factor for accelerated biological aging, chronic diseases, and premature mortality. EBioMedicine. 2023 Jan;87:104404.