Noci, nocciole, pinoli, arachidi, mandorle, pistacchi sono cibi gustosi e ricchi in grassi insaturi, fibre, proteine e micronutrienti, come vitamina E, ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio. Se una volta si sconsigliala l’uso della frutta secca a guscio, per lo più perché molto calorica, da tempo viene vista come un valido aiuto nel mantenimento di un buono stato di salute, soprattutto come fattore preventivo lo sviluppo di una serie di patologie croniche, comprese quelle cardiometaboliche. Importante, infatti, l’impatto di questi semi oleosi sul profilo lipido dei pazienti che lo assumono, raccontato di recente da una revisione narrativa internazionale che ha visto la collaborazione di realtà danesi, spagnole, australiane e statunitensi. Pubblicato su “Nutrients” il lavoro si concentra su 19 studi randomizzati e controllati che, nel complesso, prendono in considerazione l’assunzione di una dose variabile tra i 5 e i 200 g/giorno di noci, noccioline, arachidi, mandorle, pistacchi, anacardi o burro di arachidi, per un lasso di tempo variabile tra i 4 giorni e i 2 anni, valutandone l’impatto sul profilo lipido, appunto.

Nel complesso, la meta-analisi su questi studi evidenzia una relazione positiva tra assunzione di frutta a guscio e riduzione di LDL-C, trigliceridi e colesterolo totale. Addirittura uno studio suggerisce che le noci possano dare un effetto pari a ¼ di quello della statina. Nessuno degli studi selezionati si interessa invece al HDL-C, mentre ce n’è uno che valuta anche le variazioni nelle apolipoproteine, individuando una riduzione nell’apolipoproteinaB. Non è chiaro quale tipo di frutta secca sia più efficace nel migliorare il profilo lipidico dei pazienti, ma l’analisi degli studi suggerisce che ci sia un effetto dose dipendente: in media, sembra che 50g/giorno possano favorire una riduzione del colesterolo cattivo e, in linea più generale, delle molecole lipidiche a bassa densità, quelle a maggior impatto aterosclerotico. Ci sono inoltre evidenze, in letteratura, che una dose corretta di questi alimenti non sia causa di aumento di peso, nonostante possano fornire tra le 590 e le 680 kcal/h, ma anzi favoriscano il dimagrimento dei soggetti. Basandosi sugli studi inclusi nella propria revisione e su altre revisioni presenti in letteratura, gli autori suggeriscono un meccanismo d’azione per noci e arachidi non salate: grazie al contenuto in grassi monoinsaturi e polinsaturi, in fitosteroli, fibre alimentari, proteine e vitamine, questi alimenti probabilmente mediano l’espressione di alcuni geni attraverso fattori nucleari, favorendo il catabolismo del colesterolo e la sintesi, da parte del microbiota intestinale, di acidi grassi a catena corta e riducendo l’assorbimento di acido biliare… in questo modo si favorirebbe la riduzione di trigliceridi, LDL-C, colesterolo non HDL e colesterolo totale e, forse, anche dell’apolipoproteina B.

Secondo gli autori la letteratura offre evidenze forti che le cose vadano così, tranne che per l’apolipoproteina B. La revisione narrativa è comunque molto dettagliata e offre confronti e spunti di riflessione interessanti. In conclusione gli autori dedicano del tempo a individuare quali sono gli ambiti di ricerca da approfondire nei prossimi anni, per avere un quadro sempre più preciso dei processi biologici che sottendono l’azione benefica della frutta a guscio sulla salute umana. Per esempio, sarebbe importante porre maggiore attenzione alle caratteristiche della popolazione coinvolta negli studi: può essere che chi assume regolarmente frutta a guscio abbia anche una maggiore attenzione nei confronti dell’alimentazione generale e della salute? Oppure, sarebbe utile effettuare studi approfonditi su ogni tipo di frutto a guscio e sui suoi effetti sul profilo lipido dei soggetti coinvolti. Insomma, ancora molto c’è da fare, ma certamente la letteratura supporta oramai l’utilità di integrare ogni giorno un po’ di frutta a guscio nella propria alimentazione.

 

Studio: Guasch-Ferré, M.; Tessier, A.-J.; Petersen, K.S.; Sapp, P.A.; Tapsell, L.C.; Salas-Salvadó, J.; Ros, E.; Kris-Etherton, P.M. Effects of Nut Consumption on Blood Lipids and Lipoproteins: A Comprehensive Literature Update. Nutrients 2023, 15, 596. https://doi.org/10.3390/nu15030596