Il divieto è diventato legge. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto che proibisce la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati, nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.

Primo Paese della Comunità Europea a promuoverlo, il disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, è stato approvato presso l’Assemblea di Montecitorio con 159 sì, 53 no e 34 astenuti.

Le implicazioni

Il divieto di legge che dice no al cibo sintetico o coltivato potrebbe avere, a detta degli esperti, più di un rovescio della medaglia. L’Italia, con questa decisione, si espone infatti all’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per violazione delle norme europee vigenti rispetto alla libera circolazione delle merci.

Vero è, infatti, che la carne coltivata in laboratorio rientra nella categoria di cibi definiti da Bruxelles “nuovi alimenti” (novel food) che, come tali, secondo la legislazione attuale, vanno notificati a Bruxelles; in mancanza di questa procedura e dunque del possibile ostacolo tecnico per gli scambi commerciali da parte degli Stati membri all’interno del mercato unico, scatta l’infrazione.

Senza considerare poi la possibile illegittimità del divieto stesso; si tratterebbe infatti di un divieto preventivo, reso attuativo prima che l’Unione europea abbia legiferato in merito. O ancora, alcuni schieramenti politici sottolineano l’impatto del divieto sia sugli investimentinel settore, spingendo i ricercatori italiani all’estero sia sulla libertà di scelta dei consumatori.

Non ultimo il divieto potrebbe ridurre le opportunità di posti di lavoro offerti dal settore. Tuttavia, sulla decisione di firma del decreto, ha prevalso presumibilmente, l’aspetto di sicurezza per la tutela e salute dei cittadini.

Il punto del Ministero della Salute

Il Ministro della Salute, Oreste Schillaci, approva la firma del presidente avvalendosi delle evidenze: ad oggi non esistono né storia alimentare né dati scientifici che possano dare conto degli effetti sulla salute a lungo termine della carne coltivata/sintetica.

Ciò esalta, quindi, ulteriormente il valore della dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’UNESCO, di cui la numerosa letteratura conferma l’azione benefica nel contribuire a ridurre la mortalità complessiva e a prevenire l’insorgenza di molte patologie: malattie croniche, come diabete e obesità, oncologiche, aterosclerosi, ipertensione, malattie digestive e disturbi cardiovascolari.

Tra i diversi fonti

Sulla questione largamente dibattuta, fra pro e contro, restano al centro gli italiani che per il 55% si dichiarerebbero favorevoli al consumo e all’acquisto di questi prodotti. Insetti e carne coltivata/sintetica compresi.