Nutrizione: il successo della soia

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Simone Rugati, watt 10, milano“Ferro, proteine e isoflavoni”. Così la dottoressa Alessandra Bordoni, nutrizionista dell’Università di Bologna, dove è Docente di scienza dell’alimentazione e di nutrizione umana della facoltà di Agraria, riassume in tre parole le ragioni “scientifiche” del crescente successo della soia nell’intervista esclusiva rilasciata a Medicinanaturalenews.it.  La soia è un alimento che ha origini antichissime, consumata da secoli in Cina e in Giappone, ma che oramai è arcinota anche agli Italiani: uno su due consuma prodotti derivati dalla soia (41,6%) e la conoscono praticamente tutti (il 96,8%), anche se estranea alla nostra dieta tradizionale. D’altronde la varietà di derivati disponibili oggi anche in Italia è molto varia: germogli, latte, yogurt, salsa, formaggio (tofu) e da poco anche nella varietà “Edamame”, coltivata e surgelata nella pianura Padana che si è rivelata un habitat perfetto per questo vegetale. “La soia Edamame è un legume, una categoria di alimenti che dovrebbe essere riscoperta”, spiega la dottoressa. “Non solo per il contenuto di proteine che, se consumata insieme al pane o ad altri prodotti da forno, la rende un piatto completo dal punto di vista proteico, ma anche per la presenza di lipidi insaturi, di fibra, di buone quantità di vitamine e di minerali. Non dimentichiamo che è fonte di ferro, minerale spesso carente nella nostra dieta”.

Quanti legumi sarebbe bene consumare durante la settimana?

I legumi sono una componente fondamentale di una dieta bilanciata e parte integrante della dieta mediterranea. Tre porzioni a settimana rappresentano la quantità minima di consumo.

Oltre alle proteine, quali altre caratteristiche nutrizionali sono più importanti?

La soia Edamame è anche fonte di fibra e di diversi micronutrienti, vitamine e minerali e contiene isoflavoni. Numerose ricerche hanno dimostrato l’efficacia di questi fitoestrogeni nel contrastare problemi comuni a molte donne, quali i sintomi della sindrome pre-mestruale, della pre-menopausa e della menopausa. Nelle donne orientali, la cui dieta contiene grosse quantità di soia, i disturbi legati alla sindrome premestruale e alla menopausa sono pressoché sconosciuti. In pre e menopausa, gli isoflavoni appaiono utili non solo alla riduzione delle vampate di calore, ma anche a prevenire l’osteoporosi minimizzando l’effetto protettivo degli estrogeni e contrastando, quindi, la riduzione della densità ossea”.

Cosa ci dice di minerali e vitamine?

La soia Edamame è fonte di minerali quali potassio, fosforo e magnesio. Molto interessante è la quantità di ferro, addirittura superiore a quella contenuta nella carne. Anche se l’assorbimento del ferro vegetale è inferiore a quello animale, la soia e i legumi in generale rappresentano alimenti in grado di contribuire efficacemente a coprire il nostro fabbisogno di questo minerale. D’altronde i nostri nonni chiamavano i legumi “la carne dei poveri” proprio per il contenuto di proteine e ferro, ed erano più saggi di noi. Inoltre è fonte di vitamine quali E, B2 e folati, e contiene anche altre vitamine del gruppo B.

Quindi può avere effetti benefici anche sul colesterolo?

Diversi componenti possono contribuire alla regolazione dei livelli ematici del colesterolo: le fibre, gli acidi grassi polinsaturi, e anche gli isoflavoni. Per stabilirne con certezza l’efficacia occorrono però nuovi studi scientifici.

Lorenzo Di Palma