Osteopatia pediatrica: un sostegno per la salute dei più piccoli

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osteopatia pediatrica

La figura dell’osteopata pediatrico è ad oggi apprezzata da altre figure sanitarie e dagli stessi genitori. Inoltre, è il caso più reale di medicina preventiva che si prende cura del bambino considerandolo come un’unica unità funzionale di corpo, mente e spirito. Attraverso delle leggere pressioni e manipolazioni induce un recupero fisiologico delle strutture, ovvero permette al corpo di autoguarirsi.

osteopatia pediatrica

Ci basti guardare la stupenda realtà quale è l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, che si prende cura dei bambini a 360 gradi; ed è proprio qui che spicca la figura dell’osteopata. Quest’ultimo, avvalendosi di tecniche manuali, si approccia al bambino con estremo rispetto e delicatezza, andando a creare con lui una vera e propria sintonia e fiducia.

In ospedale troviamo bambini che sono stati sottoposti a interventi invasivi e pertanto il post-operatorio risulta essere molto doloroso con degenze molto lunghe e con l’impiego di molti farmaci per attenuare il dolore.
Ecco, allora, dove si inserisce la figura dell’osteopata, che con l’uso esclusivo delle mani, agendo su un riequilibrio delle tensioni fasciali, sul drenaggio di specifiche strutture, indirettamente sull’abbassamento del SNO, fa si che questi bambini abbiano meno dolore riducendo l’impiego di farmaci e facendo in modo che la degenza sia più breve.

Alcune domande ricorrenti sull’osteopatia

Osteopatia

Perché affidarsi all’osteopata?
L’osteopatia è una medicina manuale, complementare ad altre figure sanitarie, che si avvale dell’uso delle mani per togliere quelle tensioni connettivali, disfunzioni di viscere, contratture muscolari, createsi a seguito di traumi (dalla caduta, al parto difficoltoso, al trauma emotivo).

In quali casi è utile?
Nel post-operatorio per ridurre il dolore e l’uso eccessivo di farmaci; nelle condizioni di para-fisiologia quali coliche neonatali, stipsi, disturbi del sonno, di suzione, posturali (atteggiamento scoliotico, piedi piatti), torcicollo, plagiocefalia. Pre-operatorio per preparare i tessuti all’intervento, aderenze cicatriziali. Soprattutto nei neonati, tali disturbi, possono essere legati ad una compressione dei tessuti del cranio, avvenuta durante il parto, che tendono a creare un’irritazione delle strutture nervose, situate alla base del cranio; da alterazioni delle pressioni interne a livello dei diaframmi e ancora, tali disturbi possono essere legati ad alterazioni della colonna vertebrale che possono dare luogo a dismorfismi quali atteggiamento scoliotico, piedi piatti.
Ad esempio, un diaframma in disfunzione, che viene manipolato dall’osteopata, è la principale causa di difficoltà digestive, quali nel neonato i rigurgiti di latte tra una poppata e l’altra.

Ha controindicazioni?
La risposta è no. Si tratta di un tocco dolce e “intelligente” e la diagnosi viene fatta tramite una leggera palpazione, per individuare le zone disarmoniche che in seguito verranno manipolate dolcemente.

Perché portare vostro figlio a fare un trattamento osteopatico?
Perché si è visto che schemi posturali alterati nell’adulto che gli creano dolore, sono già presenti in quel dato paziente da quando era bambino. Pertanto, se si tratta il soggetto quando ancora ha tra gli 0 e i 16 anni, è possibile togliere completamente schemi posturali alterati, che sennò si porterebbe dietro nella vita adulta andando ad esplicarsi con l’insorgenza di dolori muscolo-scheletrici, viscerali.
Inoltre, i tessuti posseggono una loro memoria e tutto rimane impresso ed è per tale motivo che è importante l’osteopatia nei bambini perché evita che le disfunzioni si strutturino e fa si che il bambino possa raggiungere a pieno il suo stato di salute e possa avere una crescita più armonica.

Perché un pediatra, un ortopedico dovrebbe inviare un paziente dall’osteopata?
La risposta sta nel fatto che in uno dei più recenti studi sull’osteopatia in ambito pediatrico dimostra, che ad oggi, l’osteopatia è un valido aiuto per il trattamento di condizioni di parafisiologia, a supporto dei medici (Bagiolo D. et al, 2016, “osteopathic treatment in pediatric and neonatal disorders: clinical considerations and updated review of the existing literature”,American Journal Perinatology).
In tempi moderni, la terapia più’ efficace vede l’intervento multidisciplinare, che si basa sulla stretta collaborazione tra medico e medicine complementari, quale è l’osteopatia. Il neonato che si presenta allo studio del pediatra per un rigurgito non patologico, verrà trattato con la somministrazione di un antiacido; tuttavia si è visto, che il medico che collabora con l’osteopata o viceversa, può trarre vantaggio da questa collaborazione, in quanto l’uso del farmaco, associato alla terapia manuale, rispetto che al singolo intervento, andrà a ridurre nel minor tempo previsto il disturbo del piccolo paziente e permetterà al paziente di avere un miglioramento generale del suo stato di salute sul lungo termine.

A cura di Silvia Cantoia D.O MSc.Ost.UK , studentessa presso SIOP Meyer (FI)