Regioni a confronto sulle medicine complementari

20160923_161457Un maggior coordinamento e sinergia delle attività regionali in medicina complementare, a partire dall’applicazione dell’Accordo della Conferenza Stato Regioni siglato nel febbraio 2013.

È quanto emerso A Firenze al 1° Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute dalla Tavola rotonda che ha messo a confronto le esperienze regionali nell’evento “L’integrazione delle medicine complementari in sanità e nel Chronic Care Model” presso la Stazione Leopolda di Firenze. Tutto nell’ambito della prima edizione del “Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute”: due giorni di lavori in cui istituzioni, associazioni di categoria, comunità scientifica e industria si sono confrontati su obiettivi e soluzioni per lo sviluppo della sanità.

Agopuntura, fitoterapia e omeopatia sono inserite nel Servizio sanitario toscano e presenti nei Lea regionali integrativi da anni. Essendo parte nella struttura del governo clinico regionale, saranno ulteriormente integrate nel processo di riforma della Sanità toscana in corso, ha spiegato Katia Belvedere, introducendo la tavola rotonda con Piemonte, Emilia Romagna, Sardegna e Provincia autonoma di Bolzano.

Il Piemonte ha negli ultimi tempi rapidamente colmato il ritardo precedente approvando una legge regionale, istituendo la Commissione permanente per le MC e approvando il Protocollo d’intesa fra la Regione e gli Ordini dei Medici: “Un grande passo in avanti che dovrà essere implementato con la maggiore diffusione di queste terapie nei servizi assistenziali alla popolazione”, ha commentato per questa Regione Alberto Chiantaretto. L’Emilia Romagna, ha detto Franco Desiderio, ha recepito l’Accordo nel 2014 e con una delibera di Giunta ha inserito l’agopuntura per il dolore cronico e la profilassi della cefalea nei Lea regionali, dopo un’attenta valutazione con progetti di ricerca regionali.

Più lento il percorso di integrazione in Sardegna, ha rilevato Alberto Puddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Cagliari, mentre la Provincia autonoma di Bolzano, anche grazie a un’autonomia finanziaria, oltre a recepire l’Accordo Stato Regioni, ha ampliato il servizio di medicina complementare in oncologia avviato nel 2010 nell’ospedale di Merano estendendolo all’intera rete ospedaliera provinciale. Un’integrazione valutata positivamente da una ricerca in collaborazione con la clinica universitaria Charité di Berlino, ha ricordato Oskar Ausserer.