La spirulina, un cianobatterio microscopico e filamentoso che cresce in acque a pH alcalino, è ampiamente impiegata come integratore alimentare nutraceutico per le proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunomodulanti dei composti funzionali, come ficocianine, fenoli e polisaccaridi, dimostrate da esperimenti in vivo e in vitro.

Nuove ricerche, tra cui uno studio italiano pubblicato su Nutrients (“Beneficial Effects of Spirulina Consumption on Brain Health”), sembra attribuire alla spirulina anche un’azione di contrasto alle malattie neurodegenerative, in particolare il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la sclerosi multipla.

I benefici della spirulina

Diversi studi scientifici “accreditano” i vantaggi della spirulina nel supportare la migliore salute di apparati e stati clinici, tra cui malattie cardiovascolari, ipercolesterolemia, iperglicemia, obesità, ipertensione, tumori e malattie infiammatorie. Questi si aggiungono al più tradizionale e ben noto impiego in caso di integrazione per carenze nutrizionali grazie all’apporto di specifiche sostanze: polisaccaridi, acidi grassi polinsaturi e micronutrienti (vitamine A ed E e del gruppo B; sali minerali come ferro, magnesio, calcio e fosforo) e composti funzionali, come ficocianine, fenoli e carotenoidi.

In qualunque ambito di impiego tali sostanze agirebbero con effetti antinfiammatori, antiossidanti, immunomodulanti. Proprietà e azioni che hanno invitato a studiarne possibili effetti benefici anche sul sistema nervoso/neuronale, in particolare a livello cerebrale.

Pertanto un gruppo di ricercatori italiani ha avviato una sperimentazione per testare un possibile ruolo neuroprotettivo della spirulina nell’insorgenza di malattie degenerative dell’invecchiamento: Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla, decificitarie ad oggi di cure preventive. Le prime attestazioni riferirebbero effetti antinfiammatori e antiossidanti sull’attivazione delle cellule gliali, promuovendo una risposta immunitaria benefica.

L’azione sul cervello

L’azione della spirulina sembra mirata alle cellule della glia. Alcune di queste supportano i neuroni, altre regolano l’ambiente interno al cervello e in particolare i fluidi che circondano i neuroni e le loro sinapsi, provvedendo, quindi, al nutrimento delle cellule nervose. Altre ancora producono molecole in grado di influenzare la crescita degli assoni, il prolungamento del neurone e propulsore di impulsi.

Tra le varie cellule destano attenzione le cellule della microglia e gli astrociti, rispettivamente responsabili della difesa del cervello e del supporto strutturale e nutrizionale dei neuroni. L’azione di microglia e astrociti, di norma benefica, può talvolta esitare in effetti contrari, per esempio con un danno alle stesse cellule del sistema nervoso centrale, quando a causa di una funzionalità alterata vengono liberati radicali liberi, ROS e RNS (specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto), con effetti neurotossici o l’elevata produzione di mediatori dell’infiammazione come chemochine e citochine.

Alcuni studi sembrerebbero dimostrare la potenzialità protettiva della spirulina o dei suoi componenti proprio contro l’attivazione delle cellule gliali, giocando un ruolo importante nella prevenzione e/o progressione delle malattie neurodegenerative.

Saranno necessari, dunque, ulteriori studi di indagine sui meccanismi d’azione della spirulina, ma le premesse di un possibile effetto neuroprotettivo fanno ipotizzare un futuro utilizzo anche in ambito farmacologico, con lo sviluppo di molecole efficaci nella prevenzione e/o cura di malattie neuodegenerative, risparmiando ai neuroni pesanti effetti tossici.

Fonte:

  • Trotta T, Porro C, Cianciulli A, Panaro MA. Beneficial Effects of Spirulina Consumption on Brain Health. Nutrients. 2022 Feb 5;14(3):676.