Entro il 2030 il 70% della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o obesa, il doppio rispetto all’attuale 39%. Sono queste le stime diffuse dall’Organizzazione mondiale della sanità in occasione del World Obesity Day 2022, che si celebra, oggi, 4 marzo.

Una “pandemia” dalle conseguenze importanti: dallo sviluppo di comorbidità associate all’eccesso ponderale, come le malattie non trasmissibili (diabete, ipertensione, dislipidemia, malattie cardio e cerebrovascolari, tumori, disabilità), all’aumento del rischio di decessi attribuibili all’obesità (oggi pari a circa 3 milioni all’anno nel mondo: è il quinto fattore di rischio per mortalità globale), alla riduzione delle aspettative di vita di 10 anni in soggetti obesi e 20 anni vissuti in condizioni di disabilità. L’obesità, pertanto, rappresenta uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale.

La situazione italiana

Non è fra le più confortanti: secondo dati Istat, il 46% della popolazione adulta è in sovrappeso; 1 persona su 10 è obesa. Mentre circa 4 bambini su 10 vertono in una condizione di eccesso ponderale, quindi a rischio di sviluppare ora e nel futuro una delle malattie non trasmissibili, citate: cancro, diabete, patologie autoimmuni. Complice anche la cattiva educazione alimentare e scorretti regimi dietetici.

Un trend che può essere invertito, dunque, cominciando dalla tavola, adottando per esempio la dieta della longevità, ricca di cereali integrali, verdura e basse quantità di grassi cattivi, cereali raffinati, dolci e carne rossa. La sua assunzione regolare, nell’arco di 6 mesi, è in grado di favorire la perdita di peso, con una riduzione anche fino a 14 kg. La perdita di grasso viscerale significa, poi, diminuzione del rischio per malattie cardiovascolari.

Sono le evidenze rilevate in soggetti obesi, sottoposti a dieta della longevità, da Fondazione Valter Longo, specializzata nell’attività di ricerca e cura correlata a problematiche alimentari e impegnata a favorire un’adeguata educazione alimentare anche da un punto di vista terapeutico. «A seguito del lockdown e della pandemia – spiega la dottoressa Romina Inés Cervigni, responsabile scientifica della Fondazione – si è registrata una impennata del tasso di sovrappeso e obesità a livello globale dovuta a maggiore sedentarietà e a scorrette abitudini alimentari che predispongono a infiammazione, peggioramento del sistema immunitario e della flora intestinale, con conseguente alterazione delle vie che controllano il senso di fame e sazietà».

Le iniziative in occasione della giornata mondiale

Oggi 4 marzo, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 i nutrizionisti della Fondazione, fino ad esaurimento posti, offriranno consulti gratuiti a persone con problemi di obesità in video conferenza previo controllo del proprio BMI che deve essere uguale o superiore a 30.

«Fondazione Valter Longo è da sempre impegnata a creare consapevolezza sui rischi associati a un’errata alimentazione e il World Obesity Day 2022 – conclude Antonluca Matarazzo, Amministratore Delegato della Fondazione – è una occasione per fare alfabetizzazione sanitaria in tema anche di obesità, prevenzione, stili di vita salutari e scelte alimentari adeguate sin dall’infanzia. L’integrazione fra sistema sanitario pubblico e terzo settore è necessario e va implementato per agevolare l’impatto di interventi realmente risolutivi».