Uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica BMC Medical Education ha confermato che un consumo di vino rosso pari a 3,5 bicchieri a settimana riduce del 4% il rischio di mortalità collegato soprattutto alle malattie cronico-degenerative, supportando le posizioni già espresse in precedenza dall’Irvas

Lo scorso febbraio in occasione di un convegno al Senato sul tema “Bere mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino”, nel corso del quale era stato presentato uno studio italiano, pubblicato su Nutrients, sui benefici del consumo moderato di vino all’interno di un regime alimentare mediterraneo, è stata presentata anche la nascita dell’Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute (Irvas). L’obiettivo primario dell’Istituto è quello di promuovere la conoscenza su dieta mediterranea e sul consumo moderato di vino. Una tesi, questa, che trova conferma anche in un nuovo studio pubblicato sull’autorevole rivista BMC Medical Education.

Lo studio americano pubblicato su BMC

Lo studio americano, dal titolo “Change in habitual intakes of flavonoid-rich foods and mortality in US males and females”, risulta di particolare rilevanza sia per il gruppo di autori di grande prestigio, sia per il campione molto ampio considerato, che ha coinvolto 55.786 donne e 29.800 maschi di mezza età e senza patologie croniche.

Lo studio ha inteso valutare le associazioni tra i cambiamenti nell’assunzione di alimenti molto ricchi di flavonoidi e la mortalità. I ricercatori hanno anche definito un punteggio, il flavodiet, basato sulla quota di alimenti e bevande assunti ricchi di flavonoidi, una classe di polifenoli importante per i suoi effetti biologici estremamente positivi per la salute.

Vino, mirtilli e peperoni riducono il rischio di mortalità

Quasi tutti gli alimenti di origine vegetale contengano flavonoidi, anche se solo alcuni alimenti presentano concentrazioni molto elevate. Lo studio ha evidenziato che l’assunzione di vino rosso, pari a 3,5 bicchieri a settimana, favorisce una riduzione del 4% nel rischio di mortalità. L’aumento di 3,5 porzioni alla settimana mostra una significativa riduzione della mortalità anche per mirtilli e peperoni (rispettivamente del 5% e del 9%). Ancora, l’aumento di una tazza al giorno di tè comporta la riduzione della mortalità del 3%. Altri alimenti come cioccolato fondente, agrumi o mela non hanno mostrato effetti positivi sulla riduzione del rischio di mortalità.

Flavodiet e rischio di mortalità

Prendendo in considerazione il punteggio Flavodiet, lo studio ha mostrato ancora che un aumento di 3 porzioni al giorno di alimenti ricchi di flavonoidi, come una tazza di tè, una porzione di mirtilli e un bicchiere di vino rosso, comporta una riduzione del rischio di mortalità pari all’8%. I ricercatori hanno pertanto evidenziato che incoraggiare il consumo di questi alimenti potrebbe ridurre il rischio di mortalità precoce in uomini e donne di mezza età.

Benefici del consumo moderato di vino

«Questi nuovi risultati evidenziano che la modifica dei comportamenti alimentari in soggetti di ambo i sessi di mezza età può influenzare favorevolmente la salute e ridurre il rischio di mortalità e che fra gli alimenti ricchi di flavonoidi alcuni possono offrire benefici più marcati rispetto ad altri. In particolare, lo studio sottolinea il ruolo marcatamente positivo del vino rosso» ha commentato Attilio Giacosa, dipartimento di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica del Policlinico di Monza, membro del Comitato Scientifico Irvas.

«Questo studio effettuato sulla popolazione americana, che solitamente non segue corretti stili alimentari, conferma la posizione espressa nella nostra recente review pubblicata su Nutrients – ha sostenuto Laura di Renzo, dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università Tor Vergata di Roma e direttrice del Comitato Scientifico Irvas – secondo la quale il vino, se consumato moderatamente ai pasti che seguano una dieta mediterranea, è associato a possibili benefici per la salute. In particolare, il vino rosso, grazie alla ricchezza di polifenoli, riesce ad aumentare le difese antiossidanti/disintossicanti grazie all’effetto sinergico di un’ampia gamma di componenti bioattivi in grado di modulare le difese dell’organismo e proteggere dalle malattie croniche/degenerative».

«Evidenze scientifiche nazionali e internazionali sono in linea con i risultati di questo studio e permettono di sottolineare in modo chiaro che il consumo moderato di vino in età adulta (due bicchieri al giorno per l’uomo e un bicchiere al giorno per la donna) associato al modello di alimentazione tipico dei popoli mediterranei, riduce significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, declino cognitivo e allunga la vita. In molteplici studi internazionali la relazione tra consumo di alcol e mortalità viene identificata con una curva a forma di “J”. Questa curva dimostra che bere alcolici con moderazione riduce la mortalità rispetto agli astemi (curva inferiore della “J”), mentre la mortalità aumenta drammaticamente con l’aumento del consumo di alcolici (tratto verticale della “J”).

Questa stessa curva si osserva per le malattie cardiovascolari e per i disturbi cognitivi. L’aderenza marcata al “modo moderato di bere Mediterraneo” si associa a una riduzione della mortalità pari al 45% (relative reduction in overall mortality) rispetto al 31% osservato quando si considera solo il consumo moderato di alcol» ha precisato Giacosa.
A fronte di queste evidenze non va suggerito agli astemi di iniziare a bere, ma altresì non c’è motivo di suggerire a quanti bevono vivo con moderazione di smettere di farlo.

Fonti

  • Bondonno NP, Liu YL, Zheng Y, Ivey K, Willett WC, Stampfer MJ, Rimm EB, Cassidy A. Change in habitual intakes of flavonoid-rich foods and mortality in US males and females. BMC Med. 2023 May 12;21(1):181.
  • Hrelia S, Di Renzo L, Bavaresco L, Bernardi E, Malaguti M, Giacosa A. Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review. Nutrients. 2022 Dec 30;15(1):175.