Movimento o immobilità? Quale “comportamento” tenere in caso di dolore, specie se cronico? Crescono le evidenze scientifiche che attestano che l’attività fisica, praticata in maniera regolare, sia un “toccasana” contro stati dolorosi più o meno intensi e perduranti. Lo attesta un ampio studio (Longitudinal relationships between habitual physical activity and pain tolerance in the general population) dell’University Hospital of North Norway, di Tromsø (Norvegia), pubblicato sulla rivista Plos One.

Background

L’attività fisica (physical activity, PA) è in grado di elevare il livello di tolleranza al dolore, a tal punto da ridurne il rischio o la progressione? Su queste premesse ricercatori norvegesi hanno avviato un ampio studio che ha coinvolto oltre 10 mila adulti, di cui il 51% di donne, afferenti al Tromso Study, uno studio prospettico condotto periodicamente in Norvegia. L’attuale monitoraggio è riferito all’esame dei dati di due cicli: il primo relativo all’anno 2007-2008, il secondo al 2015-2016.

Obiettivo dello studio era valutare in quale misura e “quantità”, la PA, regolarmente praticata nel tempo libero, e/o eventuali variazioni nell’esercizio abituale fossero in grado di influenzare longitudinalmente la tolleranza al dolore. Pertanto i partecipanti sono stati invitati a definire le proprie abitudini, cioè i livelli di PA praticati, tramite un questionario dedicato. Valori che hanno poi consentito la suddivisione in 4 diverse “fasce quantitative”: sedentario, leggero, moderato o vigoroso. Inoltre, lo studio si è (pre)occupato anche di definire la tolleranza al dolore sperimentale, misurata attraverso il test del pressore a freddo (CPT), consistente nell’immersione della mano in acqua fredda.

I risultati

Le analisi e le sperimentazioni condotte farebbero osservare un sensibile aumento della tolleranza al dolore in persone fisicamente attive rispetto a quelle sedentarie con una soglia tanto più elevata quanto maggiore era l’attività praticata, con risultati coerenti nei due studi condotti: Tromsø6 e Tromsø7. Vi sarebbe dunque evidenza che essere fisicamente attivi, diventarlo e/o aumentare il livello di attività misurati anche a 7-8 anni di distanza, si associa a una maggiore tolleranza al dolore rispetto all’essere sedentari.

Si evidenzia, inoltre, che la tolleranza al dolore aumenta con livelli di attività totali più elevati, con tassi in ulteriore crescita nel caso in cui i livelli di attività fossero stati incrementati durante il follow-up. In buona sostanza i ricercatori concludono che l’aumento dell’attività fisica potrebbe essere considerata una potenziale strategia per alleviare o contrastare il dolore, anche cronico.

Fonte:

  • Årnes AP, Nielsen CS, Stubhaug A, Fjeld MK, Johansen A, Morseth B, Strand BH, Wilsgaard T, Steingrímsdóttir ÓA. Longitudinal relationships between habitual physical activity and pain tolerance in the general population. PLoS One. 2023 May 24;18(5):e0285041.