Aumenta il metabolismo basale favorendo un maggior consumo energetico, sembrerebbe svolgere un effetto protettivo sul fegato e sul cervello, migliora il tono dell’uomo. E contribuisce alla prevenzione del diabete. Sono alcune proprietà riconosciute al caffè, attestate da diversi studi di letteratura.

Focalizziamo, in occasione dell’appena trascorsa Giornata Mondiale del Diabete, l’attenzione sulla capacità di alcuni composti del caffè di agire sulla metabolizzazione del glucosio, ritardando l’insorgenza di malattia.

Il diabete in prospettiva

Il mondo accademico e della ricerca sta incentrando sforzi per identificare e validare nuove opzioni di cura, complementari, per il controllo e la gestione del diabete, patologia dall’impatto importante per costi socio-economici, assistenziali e numeri, in costante crescita nel mondo occidentale.

Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), al 2021, sono 536,6 milioni le persone con diabete tra i 20 e i 79 anni (il 9,2% degli adulti) e ben 1,2 milioni i bambini e gli adolescenti (0-19 anni) con il diabete di tipo 1. Si ipotizza che il numero di adulti con patologia arriverà a 642 milioni nel 2030 e a 783 milioni nel 2045, con costi associati enormi.

Gli studi di ricerca

Non solo un semplice piacere al gusto, o una consolidata abitudine tra gli italiani a fine pasto e/o per le ben note “pausa-caffè” nel corso della giornata. Aumentano le conferme sui benefici di questa bevanda, anche nei confronti della prevenzione del diabete, ovvero potenzialmente in grado di attivare una sensibile riduzione sul rischio di sviluppare la patologia diabetica, nello specifico diabete di tipo 2, consumo-correlata. Dunque a fare la differenza sarebbero anche le quantità di bevanda consumate nell’arco delle 24 ore, con qualche differenza sul genere. Dai più recenti studi si evincerebbe:

  • una riduzione del rischio di circa il 25%, bevendo 3-4 tazzine di caffè al giorno [1, 2, 3];
  • una maggior protezione contro l’insorgenza di patologia appannaggio delle donne rispetto all’uomo [4];
  • un impatto benefico, secondo una metanalisi di studi prospettici, in riduzione del rischio per diabete derivante anche dal consumo di caffè decaffeinato [2];
  • un effetto protettivo contro l’intolleranza al glucosio, secondo uno studio del 2012, su una popolazione giapponese [5].

Il principio di azione

Parte dei meccanismi con cui agirebbero le molecole contenute nel caffè sono ancora allo studio, tuttavia alcune evidenze assocerebbero i benefici della bevanda ad alcuni componenti contenuti naturalmente nel caffè. Tra questi i polifenoli, che includono anche gli acidi clorogenici (CGA): questi ultimi sembrebbero agire sul metabolismo del glucosio, diminuendo dunque le probabilità di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 [6].

Mentre in relazione alle insite proprietà antiossidanti, l’assunzione a lungo termine di caffè contribuirebbe a ridurre lo stress ossidativo, associato a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali e anche all’insorgenza di diabete di tipo 2 [1].

Lo stile di vita

Il caffe è un “coadiuvante”, non certo il fattore che impatta, da solo, sul contrasto al rischio di malattia. Il suo consumo deve rientrare in un contesto di vita sana, come raccomanda anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), limitando il fumo e le bevande alcoliche, svolgendo regolare attività fisica, adottando una dieta sana ed equilibrata, chiusa a fine pasto da un buon caffè. Perché no.

Bibliografia:

  1. Carlström M, Larsson SC. Coffee consumption and reduced risk of developing type 2 diabetes: a systematic review with meta-analysis. Nutr Rev. 2018 Jun 1;76(6):395-417.
  2. Huxley R, Lee CM, Barzi F, Timmermeister L, Czernichow S, Perkovic V, Grobbee DE, Batty D, Woodward M. Coffee, decaffeinated coffee, and tea consumption in relation to incident type 2 diabetes mellitus: a systematic review with meta-analysis. Arch Intern Med. 2009 Dec 14;169(22):2053-63.
  3. Ding M, Bhupathiraju SN, Chen M, van Dam RM, Hu FB. Caffeinated and decaffeinated coffee consumption and risk of type 2 diabetes: a systematic review and a dose-response meta-analysis. Diabetes Care. 2014 Feb;37(2):569-86. 
  4. Doo T, Morimoto Y, Steinbrecher A, Kolonel LN, Maskarinec G. Coffee intake and risk of type 2 diabetes: the Multiethnic Cohort. Public Health Nutr. 2014 Jun;17(6):1328-36.
  5. Jiang X, Zhang D, Jiang W. Coffee and caffeine intake and incidence of type 2 diabetes mellitus: a meta-analysis of prospective studies. Eur J Nutr. 2014 Feb;53(1):25-38.
  6. Hiramatsu T, Tajima O, Uezono K, Tabata S, Abe H, Ohnaka K, Kono S. Coffee consumption, serum γ-glutamyltransferase, and glucose tolerance status in middle-aged Japanese men. Clin Chem Lab Med. 2013 Jun;51(6):1233-9.