Dieta proteica non è sinonimo di dieta sana. Eppure, l’assioma è convincimento comune fra i consumatori. Si registra un forte incremento di alimenti altamente proteici, sia in termine di vendita sia di produzione da parte dell’industria, fra budini e dessert, barrette e preparati in polvere, scelti per una più rapida e (efficace) perdita di peso, senza un impatto sensibile sulla massa muscolare.

Alla iperproteica fa da contrappeso una alimentazione low-carb indirizzata soprattutto a target sportivi, salutisti o più in generale a chi intende perdere di peso. Assunta a lungo o abusata, la dieta iperproteica può avere implicazioni sulla salute, a volte anche gravi.

Aumentano le preferenze verso l’iperproteico

I numeri non lasciano dubbi: I dati della sorveglianza di popolazione PASSI relativi al biennio 2020-2021 registrano l’allontanamento dalla “dieta mediterranea”, sana, in particolare da parte delle fasce di popolazione più giovani, verso una propensione e predilezione per alimenti e diete ad alto contenuto di proteine, sia animali sia vegetali.

L’elevato apporto proteico, associato all’aumento di massa e forza muscolare, a discapito della massa grassa e quindi a favore della perdita di peso, è leva trainante nell’aumento dei consumi. Ciò si è tradotto nella riduzione dell’apporto anche di frutta e verdura, rispetto a carne e salumi, sensibilmente più (troppo) presenti nella dieta degli italiani.

Il rapporto, naturalmente e conseguentemente alle nuove tendenze alimentari, segnala una curva in crescita dei prodotti proteici: formaggi, affettati, hamburger, uova, albume liquido in brik, fiocchi di latte e yogurt greco, cui si aggiungono alimenti di importazione, come yogurt colato islandese, latte fermentato svedese, syr islandese kefir orientale1 , accomunati tutti dall’elevata percentuale proteica contenuta.

Le proteine

Vengono “sostenute” n caso di un regime dimagrante, di cui se ne apprezza il “valore”: fa perdere peso, senza perdere massa muscolare, ma solo grassa, secondo gli obiettivi di chi è a regime, sostenuto anche da un altro effetto.

«Il beneficio maggiore dato da una dieta iperproteica – spiega il dottor Giulio Gaudio, nutrizionista ed esperto dietista – è il senso di sazietà che consente a chi si trova in un regime di dieta una maggiore aderenza al nuovo piano alimentare, grazie all’elevato potere saziante che diversi studi scientifici riscontrano e confermano nelle proteine».

Tuttavia le implicazioni della dieta iperproteica sono spesso sottostimate e sottovalutate: una elevata quantità di proteine non è sempre garanzia di perdita di peso e, di contro, può portare allo sviluppo di disturbi e gravi patologie. «Le proteine – prosegue l’esperto – apportano le stesse calorie dei carboidrati, per cui un consumo eccessivo (se non si segue una dieta bilanciata negli altri nutrienti) può portare da un lato ad ingrassare, come anche a uno stato di disidratazione. Questo perché quando le proteine sono in eccesso, devono essere “demolite” e il prodotto di scarto che si genera viene eliminato attraverso l’urina».

Controindicazioni

Benché i rischi siano appannaggio di tutti i consumatori di dieta iperproteica, per taluni è fortemente sconsigliata; tra questi persone che soffrono di insufficienza renale cronica, «tale dieta, infatti, sovraffaticherebbe la funzionalità renale già critica. Inoltre non è indicata – conclude Gaudio – in caso di insufficienza epatica, renale appunto e cardiaca, diabete di tipo 1, in gravidanza e allattamento e in soggetti con disturbi psichici o del comportamento o che abusano di alcol e altre sostanze».