All’incirca 7 casi su 100.000 persone-anno in Europa nei giovani. L’ictus, erroneamente, è considerato una patologia ad appannaggio dell’anziano, mentre l’incidenza di forme sotto i 45 anni secondo gli ultimi dati è cresciuta del 50% nell’ultimo ventennio.

Uno studio dell’Università del Colorado, pubblicato su Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes ha voluto indagare i fattori di rischio non noti, evidenziando un ruolo chiave dell’emicrania.

Background

Esistono, innanzitutto, fattori di genere. Ad esempio, le donne sviluppano l’ictus in correlazione a fattori di rischio tradizionali, quali ipertensione e diabete, e una incidenza superiore rispetto al maschio.

Studi recenti, in particolare uno studio retrospettivo caso-controllo, avrebbe evidenziato in una popolazione giovane-adulta, trigger non tradizionali, come emicrania e trombofilia, a seguito di una accurata analisi dell’All Payer Claims del Colorado, un database riferito agli anni 2012-2019. In particolare si evince che negli adulti fino a 35 anni, i fattori di rischio non tradizionali impattano sullo sviluppo di malattia in maniera sovrapponibile, se non addirittura superiore, ai fattori tradizionali.

Scendendo nel dettaglio, su 2.618 casi considerati, di cui 52% donne e 73,3% ictus ischemici vs 7.827 casi controllo, è stato osservato che ogni ulteriore fattore di rischio tradizionale e non tradizionale era associato a un aumento del rischio di ictus in tutti i gruppi di sesso ed età.

Negli adulti di età tra 18 e 34 anni, un numero maggiore di ictus era associato a fattori di rischio non tradizionali (rischio attribuibile alla popolazione: 31,4% uomini e 42,7% donne) rispetto a fattori di rischio tradizionali (25,3% uomini e 33,3% donne), dove il rischio non tradizionale diminuiva con l’età (19,4% uomini e 27,9% donne di età compresa tra 45 e 55 anni), a fronte invece dei fattori di rischio tradizionali che hanno raggiunto il picco in pazienti tra 35 e 44 anni (32,8% uomini e 39,7% donne). 

I vari fattori incidenti

L’emicrania – tra le novità –  è risultato il fattore di rischio non tradizionale più importante, il cui contributo all’insorgenza di ictus diminuiva con l’età (rischio attribuibile alla popolazione: 20,1% uomini e 34,5% donne di età compresa tra 18 e 35 anni), a fronte invece dell’ipertensione, il fattore di rischio tradizionale prevalente con un impatto maggiore in relazione all’aumentare dell’età (rischio attribuibile alla popolazione: 27,8% uomini e 26,7% donne di età compresa tra 45 e 55 anni).

I ricercatori, a conclusione della loro analisi, invitano dunque a prestare attenzione anche a fattori di rischio non tradizionali i quali avrebbero pari importanza nello sviluppo di ictus sia nella popolazione giovane, indipendentemente dal sesso (uomini e donne), di età inferiore ai 35 anni.

Fonte

Leppert MH, Poisson SN, Scasbro S et al. Association of Traditional and Nontraditional Risk Factors in the Development of Strokes Among Young Adults by Sex and Age Group: A Retrospective Case-Control Study. Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2024. Doi: http://doi.org/10.1161/CIRCOUTCOMES.123.010307

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