Lo studio
La ricerca, pubblicata su “The Journal of Nutrition”, ha preso in esame un campione di donne di età compresa tra i 45 e i 50 anni, che sono state seguite per un periodo di 15 anni, dal 2001 al 2016.
Il regime alimentare dei soggetti è stato determinato in fase iniziale mediante la compilazione di un questionario validato.
Durante lo studio, delle 7633 donne non affette da diabete in fase iniziale, 701 (il 9,2%) ha sviluppato il diabete di tipo 2 nel corso dei 15 anni di monitoraggio. Complessivamente, i soggetti che avevano dichiarato un maggiore apporto di yogurt e formaggi a pasta dura ha sviluppato un rischio inferiore (compreso tra il 14 e il 19%) di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari, rispetto alle donne che facevano un uso minore di questi alimenti.
Tale correlazione favorevole tra l’assunzione di prodotti fermentati del latte e ridotto rischio cardiovascolare e metabolico, mostra una lieve flessione in seguito all’aggiustamento per altri componenti del regime alimentare: questo suggerisce che gli effetti protettivi siano in parte diretti e in parte dovuti all’influenza ed associazione con altri elementi della dieta.
Conclusioni
I risultati della ricerca suggeriscono quindi che, nella popolazione femminile esaminata, vi sia una correlazione tra l’assunzione di derivati fermentati del latte e una ridotta incidenza di rischio cardiovascolare, che potrebbe essere in parte imputabile all’interazione con altri elementi della dieta.
Già in passato è stato evidenziato l’effetto antinfiammatorio dei probiotici contenuti nello yogurt e nei formaggi a pasta dura e la loro capacità di promuovere la sintesi di vitamina K2, inversamente correlata al rischio di diabete di tipo 2 e di calcificazione delle pareti arteriose.
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