In occasione del World Health Summit 2024, venticinque università europee hanno lanciato una rete internazionale con l’obiettivo di formare oltre 10.000 studenti di medicina sui legami tra cambiamento climatico e salute. L’European Network on Climate & Health Education (ENCHE) è un’iniziativa pionieristica che coinvolge istituzioni di undici paesi, tra cui Italia, Francia, Germania e Regno Unito. L’obiettivo principale della rete è integrare nei programmi di studio la formazione sui cambiamenti climatici, preparando i futuri medici a prevenire e trattare le conseguenze sulla salute pubblica.
Il cambiamento climatico è oggi una delle maggiori sfide globali e sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari già sovraccarichi. L’aumento delle temperature e l’inquinamento atmosferico stanno contribuendo alla diffusione di malattie infettive e croniche, come quelle respiratorie, cardiovascolari e mentali. Inoltre, il settore sanitario, con il 5% delle emissioni globali di gas serra, è esso stesso parte del problema. Per questo motivo, è fondamentale ripensare i modelli di formazione per creare un sistema sanitario più sostenibile e resiliente.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 99% della popolazione mondiale respira aria inquinata, con 7 milioni di morti ogni anno legate all’inquinamento atmosferico. Le previsioni indicano che i decessi legati al caldo potrebbero triplicare entro il 2050 senza interventi urgenti. Le persone più vulnerabili, come bambini, anziani e comunità emarginate, sono le più colpite dagli effetti del cambiamento climatico.
Attualmente, l’insegnamento sui legami tra clima e salute non è sempre incluso nei curricula delle scuole di medicina. La nuova rete europea intende colmare questa lacuna, offrendo ai futuri medici gli strumenti per affrontare le sfide attuali e future legate alla crisi climatica. L’ENCHE sarà guidata dall’Università di Glasgow e collaborerà con il Global Consortium on Climate and Health Education della Columbia University.
Sostenuta da aziende farmaceutiche di primo piano come AstraZeneca, GSK e Sanofi, l’iniziativa mira a promuovere la decarbonizzazione dei sistemi sanitari attraverso una collaborazione pubblico-privata. Nei primi tre anni, la rete punta a formare 10.000 studenti e a espandere ulteriormente la sua influenza, coinvolgendo altri operatori sanitari e regioni.
Questa rete rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la crisi climatica, che non è più una minaccia futura, ma una realtà presente. Come ha dichiarato Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, è essenziale che gli operatori sanitari siano preparati a gestire gli impatti climatici sulla salute pubblica, costruendo sistemi sanitari più resilienti e sostenibili.