Crescono le malattie respiratorie. Evidenze scientifiche dimostrano in maniera sempre più robusta la stretta relazione tra dato clinico ed esposizione prolungata all’inquinamento che esitano in un incremento di affezioni e patologie delle basse vie respiratorie, malattie croniche come Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), asma e patologie oncologiche, tumori di trachea, bronchi e polmoni.

L’inquinamento correla anche alla mortalità per tutte le cause. L’appello e il monito della Società Italiana di Pneumologia SIP/IRS è di (pre)occuparsi e sensibilizzarsi verso la cura dell’ambiente a vantaggio anche della salute respiratoria.

I dati scientifici

Non lasciano dubbi: l’inquinamento rappresenta, a livello globale, la prima causa di decessi anticipati per malattie respiratorie croniche, la quarta per infezioni respiratorie e la sesta per malattie cardiovascolari. Un recente rapporto dell’American Thoracic Society ha concluso che l’esposizione all’inquinamento atmosferico provoca il rimodellamento delle vie aeree, favorendo l’insorgenza di asma o Bpco e fenotipi asmatici, con manifestazioni peggiorative dopo l’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici, quali il particolato fine (PM2.5) e l’ozono (O3).

Non va meglio in Italia: studi recenti evidenziano l’associazione fra inquinamento, ospedalizzazione e mortalità per malattie respiratorie in aree urbanizzate e suburbane in cui si rilevano incrementi significativi di rinite allergica e asma dovuta all’esposizione a particolato (17% e 25%, rispettivamente) e a NO2 (7% per entrambe le malattie) e di bronchite cronica/Bpco per esposizione a NO2 (22%).

Non ultimo l’esposizione cronica a PM10 sarebbe responsabile di un rischio quasi triplo di sviluppare la Bpco, a fronte dell’esposizione a PM2.5 che si associa alla probabilità due volte superiori di manifestare rinite e oltre quattro per l’espettorato cronico. «Inquinamento e malattie respiratorie – dichiara Francesco Pistelli, dirigente medico della U.O. di Pneumologia Universitaria, AOU Pisana – riducono la qualità e l’aspettativa di vita, mentre riscaldamento climatico e fenomeni metereologici eccezionali potrebbero ulteriormente concorrere a concentrare le sostanze inquinanti». Siamo in un loop vizioso che si può, almeno migliorare, prestando più attenzione alla qualità dell’aria e dunque dell’ambiente.

Fare sensibilizzazione e a largo raggio

«Occorre stimolare la conoscenza e la consapevolezza di medici, cittadini e istituzioni – ha sottolineato Carlo Vancheri, presidente della Sip/IRS- con iniziative concrete». In questa direzione si è già scesi in campo con alcune attività:

  • l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) e Legambiente hanno avviato l’iniziativa “Un albero per respirare”, con la messa a dimora di 300 alberi in Puglia e Sicilia, finalizzata a migliorare l’aria e ad arginare gli squilibri del cambiamento climatico visto che un solo albero può compensare la produzione di 700 kg di CO2 e che continuerà sul territorio nazionale;
  • nel corso del Congresso Nazionale della Pneumologia, ad Acireale (CT), è stato presentato il documento CAMBIARE (acronimo di cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico e salute respiratoria), poster scaricabile dal sito web della SIP, sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sul clima e sulla salute in particolare respiratoria;
  • la sottoscrizione da parte di SIP-IRS dell’Appello delle Associazioni e delle Società medico-scientifiche e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri-FNOMCEO, per l’adozione di 7 azioni utili a ridurre l’inquinamento atmosferico e a mitigare il cambiamento climatico.

L’iniziativa RAI

A maggio 2023 le principali emittenti televisive nazionali, compreso La7, SKY e i canali Mediaset, hanno lanciato lo spot sociale “La Salute passa attraverso un respiro”, che verrà riproposto sui canali RAI a partire dal prossimo autunno con l’intento di sensibilizzare i telespettatori sull’importanza della prevenzione delle patologie dell’apparato respiratorio, fare informazione sulle varie patologie del polmone e aumentare la conoscenza di altre patologie silenti o manifeste che minacciano l’apparato respiratorio. «È necessario fare e avere consapevolezza del danno alla salute che può determinare l’inquinamento atmosferico – conclude il presidente Vancheri -. È una minaccia che non si vede e non si tocca, ma che agisce causando molte morti precoci che possono e devono essere prevenute».