L’insonnia è un problema “nazionale”, almeno in Italia. Le ultime stime riferite a uno studio condotto nel 2019 (“Sleep dissatisfaction and insufficient sleep duration in the Italian population”) da ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, Università Bocconi e Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l’Istituto Doxa, pubblicato sulla rivista Scentific Reports, attesta che quasi un italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore ed uno su sette ha un sonno di scarsa qualità. Disturbi in costante crescita, maggiormente possibili e più frequenti in alcune classi di popolazione: anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore.
Da qui la spinta a valutare soluzioni che possano soddisfare i bisogni di un buon riposo, anche non farmacologiche al fine di evitare pesanti effetti collaterali. Alcuni rimedi di fitoterapie tradizionale cinese sembrano andare in questa direzione, secondo quanto riporta uno studio su International Review of Neurobiology (“Treatment of Insomnia With Traditional Chinese Herbal Medicine“).
Allo stato attuale
La gestione dei disturbi del sonno e dell’insonnia, specie se cronica, è affidata nella gran parte dei casi a terapie farmacologiche, in prevalenza con benzodiazepine, efficace, ma gravata da importati effetti collaterali, che impattano ulteriormente sulla qualità della vita della persona, già compromessa dal mancato sonno o da un riposo scadente. Pertanto nasce l’interesse di rivolgere l’attenzione verso terapie complementari, tra cui un pool di erbe impiegate nella gestione dell’insonnia da oltre 2000 anni in Cina.
Una revisione degli studi clinici che hanno fatto ricorso a queste formule mediche per il trattamento dei disturbi del sonno evidenzia che le erbe più usate siano in primo luogo Suanzaoren impiegata in un decotto (decotto di Ziziphus spinosus), a fianco di Fuling (Poria cocos) e Gancao (Glycyrrhiza uralensis). Erbe che sembrano offrire i migliori benefici sul sonno, anche in diversi modelli di sindrome caratterizzate da insonnia.
Effetti e meccanismi di azione
Tali erbe svolgono in generale un potenziale effetto sedativo, sfruttando tuttavia diversi meccanismi di azione. Ad esempio talune agiscono sul neurotrasmettitore acido gamma-aminobutirrico (GABA) o tramite la stimolazione del recettore GABAAA, gli stessi “bersagli” colpiti dai farmaci più tradizionali. Altre esercitano la stessa azione calmante servendosi di un diverso canale: l’inibizione del recettore 5-idrossitriptamina 1A o ancora un’altra via efficace per migliorare la qualità del riposo, impiegata dalle erbe è la sovraregolazione dell’espressione dell’orexina-A, della leptina, del recettore dell’orexina-1 e del recettore della leptina nel cervello. L’effetto desiderato si qualifica nella riduzione delle conseguenze negative indotte dall’insonnia vs il miglioramento dell’insonnia.
Fonti:
- Varghese NE, Lugo A, Ghislandi S, Colombo P, Pacifici R, Gallus S. Sleep dissatisfaction and insufficient sleep duration in the Italian population. Sci Rep. 2020 Oct 21;10(1):17943.
- Singh A, Zhao K. Treatment of Insomnia With Traditional Chinese Herbal Medicine. Int Rev Neurobiol. 2017;135:97-115.