Dagli acidi grassi alle vitamine, fino ai sali minerali. Nella vasta gamma di micronutrienti, assunti con l’alimentazione o per integrazione, quali possono apportare maggiori benefici alla salute cardiovascolare e quali invece sono da evitare? Una attenta e accurata classificazione sistematica dei maggiori micronutrienti (Micronutrient Supplementation to Reduce Cardiovascular Risk”) pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology, è proposta da ricercatori cinesi e americani.

L’assunto

Nessuna sostanza, anche quelle naturali come ad esempio i micronutrienti contenuti negli alimenti, è priva di potenziali effetti collaterali, che potrebbero essere generati o amplificati, specie in presenza di patologie e/o fattori di rischio, da una avventata assunzione.

Riferendosi in particolare all’apparato cardiovascolare, quali salvaguardano o ne compromettono la salute? La risposta potrebbe arrivare da una metanalisi, condotta da ricercatori cinoamericani che hanno selezionato 884 studi pubblicati in letteratura attinenti al consumo e outcome di  micronutrienti, assunti come integratori alimentari, da una popolazione di oltre 883.000 partecipanti.

È noto infatti che i micronutrienti sono in grado ad esempio di esercitare un’azione antiossidante, con riduzione dello stress ossidativo, o di prevenzione di possibili comorbidità che correlano a problematiche cardiovascolari, ad esempio il diabete, a fronte tuttavia di una quota di esse con effetto di neutralità ed un’altra che potrebbe invece favorire l’aggravamento di una condizione clinica di base. Ecco dunque la necessità di indagare il ruolo dei micronutrienti operato dall’assunzione attraverso la dieta, almeno di quelli a maggiore e più frequente consumo.

I micronutrienti considerati

Obiettivo dei ricercatori era selezionare e suddividere le sostanze in grado di apportare beneficio alla salute cardiovascolare da quelle che all’opposto possono comprometterla in qualche misura. Fornendo, quindi, una mappa quanto più completa e più aggiornata possibile, basata sull’evidenza che quantificasse in maniera sistematica l’impatto dei micronutrienti sugli esiti delle malattie cardiovascolari (CVD).

L’indagine ha messo in evidenza che l’integrazione con acido grasso n-3 (Omega -3), acido grasso n-6 (Omega-6), L-arginina, L-citrullina, acido folico, vitamina D, magnesio, zinco, acido α-lipoico, coenzima Q10, melatonina, catechina, curcumina, flavanolo, genisteina, quercetina può esercitare una azione moderata-elevata nel ridurre i fattori di rischio cardiovascolare. Nello specifico, gli Omega-3 avrebbero mostrato una correlazione con la riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari (rischio relativo [RR]: 0.93; intervallo di confidenza (CI) 95%: 0.88-0.97), infarto miocardico (RR: 0,85; CI 95%: 0.78-0.92) e eventi di malattia coronarica (RR: 0.86; IC 95%: 0.80-0.93).

Mentre l’integrazione di acido folico farebbe osservare una capacità potenziale nel ridurre il rischio di ictus (RR: 0.84; IC 95%: 0.72-0.97) e il coenzima Q10 la mortalità per tutte le cause (RR: 0.68; IC 95%: 0.49-0.,94). Dunque, la loro integrazione nella dieta, anche in presenza di patologie cardiovascolari. A fronte invece delle vitamine, quali la vitamina C, D e E, ma anche il selenio, che non avrebbero alcun impatto sulla diminuzione delle probabilità di sviluppo delle CVD o sul rischio di diabete di tipo 2.

Da evitare

L’indagine ha consentito di selezionare anche i micronutrienti che possono arrecare più danno che benefico in presenza di affezione dell’apparato cardiovascolare, tra queste il β-carotene, la cui integrazione sembrerebbe aumentare la mortalità per tutte le cause (RR: 1.10; CI 95%: 1.05-1.15), per CVD (RR: 1.12; CI 95%: 1.06-1.18) come anche il rischio di ictus (RR: 1.09; IC 95%: 1.01-1.17).

«Il nostro studio – dichiarano all’unisono i ricercatori – mostra che non tutti i micronutrienti sono benefici per la salute cardiovascolare e che, anzi, alcuni potrebbero perfino essere dannosi. Alla luce di questo dato è fondamentale identificare la miscela ottimale di micronutrienti da integrare con la dieta», specie in presenza di patologie che impattano sulla salute e benessere generale e/o organo specifico.

Fonte:

  • An P, Wan S, Luo Y, Luo J, Zhang X, Zhou S, Xu T, He J, Mechanick JI, Wu WC, Ren F, Liu S. Micronutrient Supplementation to Reduce Cardiovascular Risk. J Am Coll Cardiol. 2022 Dec 13;80(24):2269-2285.