I funghi si utilizzano da millenni, ma solo negli ultimi decenni la letteratura scientifica ne ha avvalorato le incredibili proprietà. Non solo sono utili per tantissime patologie, ma hanno anche importanti effetti nel campo della prevenzione. Sono efficaci sia sui sintomi sia sulle cause e hanno la capacità di rafforzare le parti indebolite dell’organismo, nonché di potenziare e accompagnare l’effetto di alcuni farmaci.
Ne parliamo con il dottor Filippo Bosco e con il professor Giuseppe Venturella (presidente Società italiana dei funghi medicinali, Sifm), organizzatori del Congresso Nazionale sui Funghi Medicinali, in programma a Pisa il prossimo 11-12 Novembre.
Prof. Venturella, qual è lo stato delle conoscenze e dell’utilizzo dei funghi medicinali in Italia?
Negli ultimi 15 anni la ricerca scientifica ha fatto notevoli passi in avanti nel settore dei funghi medicinali. In particolare, sono stati avviati studi molecolari finalizzati alla corretta identificazione delle specie fungine utilizzate negli estratti e sono state realizzate filiere produttive che consentono la certificazione e la tracciabilità dei funghi da destinare alla produzione di micoterapici. Nei laboratori universitari, inoltre, si stanno perfezionando nuove tecniche estrattive con utilizzo di solventi green e l’uso di bioreattori.
Dott. Bosco, la sua esperienza dimostra che la micoterapia può essere utilizzata anche a sostegno delle terapie oncologiche. In che modo?
L’utilizzo sapiente e giudizioso dei funghi medicinali in combinazione con farmaci chemioterapici crea un “valore aggiunto” alla terapia stessa e il risultato che otteniamo è migliore, come dimostrano dati di letteratura. Io personalmente ho visto i miei pazienti sperimentare miglioramenti in diversi campi: la diminuzione degli effetti collaterali indotti dai farmaci chemioterapici; una migliore qualità di vita e sopravvivenza nei pazienti oncologici; una minor tossicità e una maggiore efficacia della chemioterapia; un miglioramento della neuropatia; il tutto accompagnato da una migliore compliance dei pazienti.
Quando si parla di funghi medicinali per la prevenzione cosa si intende? Che tipo di patologie possono essere evitate con l’utilizzo consapevole dei funghi medicinali?
I funghi, insieme ai loro derivati secondari, sono ben noti per avere innumerevoli effetti benefici sulla salute. La combinazione di un’alimentazione corretta, attività fisica e l’utilizzo di i funghi medicinali, si è dimostrata efficace nella prevenzione e nel controllo di diverse patologie e delle loro complicanze. I funghi medicinali possiedono un’ampia gamma di attività farmacologiche: stimolano le difese immunitarie, hanno capacità ipoglicemizzanti, ipolipemizzanti, antipertensive, antimicrobiche, antinfiammatorie, antitumorali, neuroprotettive e osteoprotettive.
Voglio ricordare però l’importanza di affidarsi a un medico o professionista esperto in terapie integrate, che sappia inquadrare bene la problematica del paziente, per consigliare con cura la giusta integrazione.
Prof. Venturella, una volta conclusosi questo importante Congresso, quali saranno i prossimi progetti di Sifm?
La Società italiana funghi medicinali proseguirà nella sua azione di corretta divulgazione scientifica delle proprietà dei funghi medicinali e sul corretto uso dei micoterapici. Inoltre, grazie a un accordo di collaborazione con Federfarma, si impegnerà nell’organizzazione di corsi di aggiornamento per i farmacisti sul tema delle medicine integrate. Infine, saranno bandite borse di studio per giovani ricercatori.
Per iscriversi al Congresso è possibile consultare il sito dedicato.
Scopri qui il programma completo del Congresso