La malattia di Peyronie (PD) è un ispessimento fibroso che retrae e deforma il pene, alterandone la forma durante l’erezione, rendendo doloroso l’atto sessuale. La causa è riferibile all’anomala guarigione delle ferite all’interno del pene. Si stima che in Italia ne soffra circa il 4% della popolazione maschile, ma il dato potrebbe essere sottostimato per l’imbarazzo dei pazienti a parlarne con il proprio medico curante e/o lo specialista.

Le terapie

La PD prevede diversi possibili approcci terapeutici: terapie iniettati nel tessuto cicatriziale con corticosteroidi, verapamil o collagenasi di Clostridium histolyticum per ridurre l’infiammazione e limitare la formazione di cicatrici; ultrasuoni per stimolare il flusso sanguigno e impedire un’ulteriore cicatrizzazione, radioterapia per ridurre il dolore, con tuttavia il possibile peggioramento del danno tissutale; vitamina E per via orale per favorire la guarigione delle ferite e ridurre la cicatrizzazione. Poi, da ultimo, la chirurgia, suggerita di norma solo nel caso in cui la malattia non progredisca e la curvatura non diventi talmente accentuata da impedire l’attività sessuale.

Nessuna terapia sembra sortire risultati di significativa efficacia, pertanto i pazienti che ne soffrono preferiscono optare per una soluzione orale, rispetto ad altri trattamenti più invasivi. In funzione di questa preferenza uno studio (Treatments of Peyronie’s disease with Scutellaria baicalensis and surgery according to the disease course: a single-center retrospective study of 261 patients”) ha indagato l’impatto e la sicurezza di una terapia con Scutellaria baicalensis in fase acuta. Inoltre lo studio ha considerato anche la praticità e le strategie di trattamento in base al decorso della malattia.

La Scutellaria baicalensis

È nota anche come zucchetto cinese o zucchetto Baikal ed è ampiamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese, nella medicina tradizionale coreana e come integratore alimentare in occidente. Ad essa sono attribuite diverse proprietà fra cui una azione antinfiammatoria, antiossidante e antivirale.

Uno studio cinese retrospettivo, condotto dal 2005 al 2015, ne ha voluto indagare gli effetti in 261 pazienti con PD in fase acuta. Di questi 186 sono stati sottoposti a terapia con l’estratto di Scutellaria baicalensis per 6 mesi.

Dopo il trattamento orale, i pazienti con curvatura persistente dell’asta sono stati sottoposti a correzione chirurgica durante la fase di stabilità clinica, evidenziando nei pazienti trattati con l’estratto un sensibile miglioramento dei sintomi in fase acuta e un tempo medio per la stabilizzazione di differenza statistica significativa. Scutellaria baicalensis, quale valore aggiunto, si è dimostrata sicura e ben tollerata.

Esiti chirurgici

A seguito della stabilizzazione di malattia, rispettivamente 70 pazienti trattati e 31 pazienti non sottoposti a somministrazione con Scutellaria baicalensis, con una importante curvatura del pene hanno subito un intervento di correzione chirurgica che ha previsto la plicatura a 16 punti e l’innesto della vena grande safena. Nel follow-up a un anno, è stato possibile osservare il raddrizzamento completo e l’accorciamento della lunghezza del pene in quasi il 93% e nel 41% dei pazienti dopo la plicatura a 16 punti e nell’87% e in poco meno del 26% dei pazienti dopo le procedure di innesto. Il dominio della Funzione Erettile postoperatoria, della scala Indice Internazionale di Funzione Erettile è stato mantenuto in tutti i pazienti dopo la procedura di plicatura a 16 punti ed è diminuito in quasi il 55% dei pazienti dopo la procedura di innesto. I pazienti sottoposti a chirurgia hanno espresso soddisfazione dei risultati clinici raggiunti.

In conclusione

La somministrazione dell’estratto di Scutellaria baicalensis sembra favorire sia il miglioramento dei sintomi in pazienti con PD in fase acuta sia la stabilizzazione della malattia in tempi sensibilmente più rapidi. Ovvero una terapia con Scutellaria baicalensis sembra profilarsi quale valido affiancamento nella gestione del paziente con PD in fase acuta sottoposto a intervento di plicatura a 16 punti e innesto della vena grande safena.

Fonte:

  • Li WJ, Bao J, Zheng DC, Guo J, Xie MK, Chen HY, Wang Z. Treatments of Peyronie’s disease with Scutellaria baicalensis and surgery according to the disease course: a single-center retrospective study of 261 patients. Ann Palliat Med. 2021 Mar;10(3):2979-2989.