Si riconferma la ‘bontà’ dell’olio d’oliva per il palato e la salute: mezzo cucchiaio in più può fare la differenza. Un piccolo incremento del consumo quotidiano sembra correlarsi a una sensibile riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare e per altre cause. Anche la sostituzione di grassi animali, derivanti da prodotti lattiero-caseari, con pochi grammi di olio di oliva si tradurrebbe in un rapporto di causa-effetto benefico sul rischio di rischio di mortalità, totale e causa-specifica. Sono le evidenze di uno studio americano dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology.
Il presupposto
L’assunzione di olio d’oliva si associa alla mortalità totale e causa-specifica? Il suo consumo, in quale misura e quantità, può contribuire a ridurre gli eventi letali correlati a malattie cardiovascolari, cancro, malattie neurodegenerative e malattie respiratorie? Su questi assunti è stato avviato uno studio da ricercatori americani che ha fornito robuste evidenze per numero di partecipanti e tempo di osservazione.
Lo studio ha, infatti, coinvolto due coorti di popolazione: oltre 60mila donne afferenti al Nurses’ Health Study e più di 31 mila uomini dell’Health Professionals Follow-up Study, sani, che non presentavano all’ingresso dello studio né malattie e/o disturbi cardiovascolari né patologie oncologiche. Di ciascun partecipante state monitorate le abitudini alimentari con la somministrazione di un questionario dedicato ogni 4 anni con un follow-up di 28 anni. Particolare attenzione è stata riservata al consumo di grassi valutato e calcolato sulla base di specifici parametri. Un primo dato interessante ha riguardato la variazione della tipologia di grassi assunti: dal 1990 al 2010 si è, infatti, osservato un incremento dei consumi di olio di oliva, dagli iniziali 1,6 gi a circa 4 gi al giorno, e una diminuzione dell’uso/consumo di margarina da 12 a 4 g. Mentre l’assunzione di altre tipologie di grasso si è mantenuta stabile nel tempo.
I risultati
Confermando le attese dei ricercatori, il consumo di olio di oliva ha dato risposta di efficacia in termine di riduzione globale della moralità e per causa specifica. Nei 28 anni di follow-up, si sono registrati 36.856 decessi totali, tuttavia è stato possibile osservare che i partecipanti che consumavano maggiori quantità di olio di oliva, >0,5 cucchiaio/die o >7 g/die, potevano godere di un fattore protettivo contro il rischio di eventi avversi, ovvero la riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause e causa-specifica. Rischio che è stato calcolato inferiore del 19% per le malattie cardiovascolari, del 17% per patologie oncologiche, del 29% per malattie neurodegenerative e del 18% per problematiche respiratorie.
Le quantità di consumi
Non solo mezzo cucchino in più o 7 grammi di olio di oliva al giorno possono far guadagnare vita e salute, ma anche la sua sostituzione versus alcuni grassi animali. Lo studio evidenzierebbe anche che utilizzare 10 grammi di olio di oliva al giorno al posto di margarina, burro, altri prodotti lattiero-caseari ma anche maionese, favorirebbe la riduzione del rischio di mortalità totale e causa-specifica dall’8 al 34%. Gli stessi benefici, invece, non si risconterebbero sostituendo altri tipi di oli o grassi vegetali ai grassi animali. «I dati robusti emersi dal nostro studio – concludono gli autori – possono fornire alcune raccomandazioni a vantaggio dei pazienti che potranno ‘tradurre’ nella dieta quotidiana, correggendola se necessario».
Un editoriale, in risposta allo studio americano, conferma la bontà del lavoro nell’avere messo in luce possibili benefici per la salute derivanti dal consumo di olio di oliva, ma rileva che ancora ci sono quesiti aperti cui dare risposta. Nell’attesa, l’indicazione è quella di privilegiare il consumo di olio di oliva, ancora meglio se extravergine, nella dieta e in tavola.
Fonti:
- Guasch-Ferré M, Li Y, Willet WC et al. “Consumption of Olive Oil and Risk of Total and Cause-Specific Mortality Among U.S. Adults”. Journal of the American College of Cardiology 2022, 79(2):101-112. https://doi.org/10.1016/j.jacc.2021.10.041
- Larsson SC. “Can Small Amounts of Olive Oil Keep the Death Away?” Journal of the American College of Cardiology, 2022, 79(2):113-115. https://doi.org/10.1016/j.jacc.2021.11.006