Quando si elencano le proprietà di un dato integratore alimentare si dà per scontato che questo sia integro, privo di adulterazioni e che contenga la corretta concentrazione di principio attivo. Queste caratteristiche sono fondamentali anche, e forse soprattutto, quando si allestisce uno studio clinico per verificare l’efficacia di un certo prodotto sulla salute del corpo. Questo il focus di un recente studio statunitense, condotto dal Programma “New Use Agriculture and Natural Plant Products” del Dipartimento di biologia delle piante e dal Centro per gli ecosistemi alimentari agricoli dell’Istituto di Cibo, Nutrizione e Salute della Rutgers University e dal Dipartimento di Psichiaria della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital di New York, in collaborazione con altri Istituti del Paese.

l centro dello studio, integratori a base di polifenoli della Vitis vinifera, utilizzati per i loro benefici a carico del sistema cardiovascolare, delle malattie neurodegenerative e degli stati d’ansia e di depressione. Tre le formulazioni sulle quali si sono concentrati gli autori: l’estratto dai semi dell’uva in capsule (GSPE), estratto di trans-resveratrolo in capsule (RSV) e un succo d’uva concentrato. Per ognuno di questi prodotti, e dei materiali grezzi di partenza, è stata condotta un’indagine chimico-fisica utilizzando i seguenti metodi in successione: cromatografia liquida/spettroscopia del visibile/spettrometria di massa.

Lo scopo era quello di capire se durante la preparazione degli integratori vi fosse una perdita di principio attivo e quindi di efficacia dei prodotti finiti. Inoltre, per quanto riguarda le capsule, si è valutata anche la variazione di peso, seguendo in questo caso le indicazioni del Test US Pharmacopeia. I risultati dello studio sono confortanti: le capsule analizzate hanno infatti passato i test di uniformità del rapporto contenuto/peso, mentre per quanto riguarda il contenuto in polifenoli, questo è molto simile per il GSE, il RSV e per il succo di uva.

In definitiva, viene confermata l’uniformità dei contenuti in sostanza attiva presenti in ogni capsula e in diversi formati, oltre che la stabilità del prodotto. Ciò significa che questi integratori possono essere utilizzati per studi clinici e i risultati degli stessi possono essere considerati affidabili.

La Vitis vinifera è utilizzata, come già ricordato, per sostenere il sistema cardiocaricolatorio. In particolare, questa pianta sembra essere in grado di sostenere il normale flusso sanguigno a livello venoso e quindi arterioso, di fatto riducendo problemi come quello delle gambe gonfie, tipico dell’insufficienza venosa periferica, e alcune difficoltà visive.Non solo, sembra che questa specie vegetale agisca anche da epato-protettore e da anti-radicali liberi. Nonostante l’esistenza di numerosi studi clinici a favore di queste proprietà, al momento l’EFSA non ha approvato i vari claim in favore di questo integratore alimentare: in particolare, con il suo “Parere” del 2012, evidenzia come non ci siano conferme che assumere Vitis vinifera migliori la circolazione.

Fonte:

  • Lyu W, Rodriguez D, Ferruzzi MG, Pasinetti GM, Murrough JW, Simon JE, Wu Q. “Chemical, Manufacturing, and Standardization Controls of Grape Polyphenol Dietary Supplements in Support of a Clinical Study: Mass Uniformity, Polyphenol Dosage, and Profiles”. Front Nutr. 2021 Dec 16;8:780226. doi: 10.3389/fnut.2021.780226. PMID: 34977124; PMCID: PMC8716858.