Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano il cancro alla cervice uterina come il quarto per frequenza nelle donne, a livello globale: nel 2020 sono stati stimati 604 mila nuovi casi, mentre le morti stimate sono state 342 mila. Il 90% dei casi e delle morti si verifica nei Paesi a basso e medio reddito, probabilmente perché ancora deboli in prevenzione primaria nei confronti dei virus che facilitano la comparsa del tumore: il papillomavirus umano (HPV), responsabile di circa il 50% delle lesioni precancerose di alto grado, e il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), che abbassa la capacità del sistema immunitario di riconoscere e uccidere le cellule precancerose. Si stima infatti che le donne con HIV abbiano un rischio 6 volte maggiore di sviluppare carcinoma della cervice uterina rispetto alle altre. Nel caso del HPV, invece, l’OMS suggerisce la vaccinazione come strumento per ridurre l’impatto del virus tra le giovanissime: il contagio avviene infatti per lo più per via sessuale. In Italia nel 2020 sono stati stimati circa 2.400 nuovi casi di questo tumore, numeri che lo retrocedono al quinto per frequenza nelle donne, almeno tra le under 50. La sopravvivenza a 5 anni è del 68%, un po’ più alta di quella globale, stimata intorno al 60%.
Una recente revisione, pubblicata su “Nutrients”, mette in evidenza l’esigenza di individuare nuove strategie terapeutiche che portino la sopravvivenza a 5 anni vicina al 100%, magari riducendo gli effetti collaterali, che sono nausea, vomito, perdita dell’appetito, pedita dei capelli, lesioni della mucosa buccale e fatica. Condotta da ricercatori greci e canadesi, la revisione valuta l’efficacia del resveratrolo contro il tumore della cervice uterina: si tratta di uno stilbenoide polifenolico presente in alta concentrazione nell’uva, nei mirtilli, nelle prugne, nelle mele, nelle noccioline e nel vino rosso, oltre che nell’elleboro bianco (Veratrum grandiflorum) e nel poligono del Giappone (Polygonum cuspidatum). Nel corso degli anni molti gruppi di ricerca hanno studiato le proprietà di questa molecola biologica, pubblicando oltre 20 mila studi sia in vitro che in vivo, consentendo di definirla anti-ossidante, anti-infiammatoria, neuroprotettiva, anti-diabetica e anti-cancerogena. Gli autori della revisione hanno selezionato quelli che parlano di tumore della cervice uterina, individuandone e rianalizzandone 27 studi in vitro e 5 studi in vivo, condotti su modelli animali. Hanno potuto così evidenziare che l’assunzione di resveratrolo si associa spesso alla riduzione della proliferazione delle cellule cancerose e alla concomitante induzione di apoptosi e autofagia. Anche gli studi animali danno segnali positivi, sebbene siano pochi gli studi condotti in uomo. Secondo gli autori, sarebbe necessario capire quali sono i pathway che consentono a questa molecola di contrastare la crescita tumorale, per poi avviare qualche trial clinico. Il resveratrolo potrebbe essere somministrato come supporto alle terapie convenzionali, per aumentarne l’effetto e incrementare il tasso di sopravvivenza a 5 anni. Lo studio è stato condotto dalla Brock University di St. Catharines, in Canada, e dalla University of West Attica di Atene, in Grecia.
Studio: Nadile, M.; Retsidou, M.I.; Gioti, K.; Beloukas, A.; Tsiani, E. Resveratrol against Cervical Cancer: Evidence from In Vitro and In Vivo Studies. Nutrients 2022, 14, 5273. https://doi.org/10.3390/nu14245273