L’associazione controversa tra consumo di uova e insorgenza di patologie cardiovascolari è stata negli ultimi anni al centro di un acceso dibattito nella comunità scientifica: solo nell’ultimo anno, 3 studi sono giunti a risultati contrastanti.
Il nuovo studio – condotto dai ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health e pubblicato su BMJ – ha preso in esame i risultati di tre grandi studi di coorte (NHS I e II e HPFS), combinandoli in una metanalisi con 28 studi prospettici più recenti, che hanno raccolto i dati di più di un milione e mezzo di partecipanti.
Dai risultati di NHS I e II e HPFS – che hanno raccolto per 32 anni i dati su dieta e stile di vita di 173.563 donne e 90.214 uomini – è emerso che i soggetti che consumavano fino a un uovo al giorno non presentavano maggiore rischio di patologia cardiovascolare rispetto a chi consumava meno di un uovo al mese, tale rischio non aumentava nemmeno nei soggetti affetti da diabete di tipo 2.
I 28 studi prospettici forniscono la medesima conclusione per quanto riguarda le popolazioni europee e americane. In relazione alla popolazione asiatica, invece, si è evinta una debole associazione tra assunzione di uova e riduzione degli eventi cardiovascolari, ma ciò potrebbe essere imputabile a un generale effetto positivo del regime alimentare.
In conclusione, dai risultati dei diversi studi emerge che il consumo regolare di uova, se inserito nell’ambito di un regime alimentare equilibrato, non si associa ad effetti negativi sull’apparato cardiovascolare.
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