“Exercise is Medicine”. L’attività fisica è terapia: supporta il mantenimento di una salute ottimale ed è ormai evidenza che possa favorire la prevenzione, fino a supportare, il trattamento di molte condizioni mediche.

Obiettivi e potenzialità dell’attività fisica portati all’attenzione nel corso del X Congresso della European Iniziative for Exercise Medicine (27-29 Ottobre) che si è tenuto presso l’Orto Botanico dell’Università di Padova. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di sanità globale dell’American College of Sports Medicine (ACSM) finalizzate a promuovere l’attività fisica come standard terapeutico nell’assistenza sanitaria.

I temi del X Congresso EMI

«Il congresso – ha dichiarato Roberto Vettor, direttore del Dipartimento di Medicina (DIMED) dell’Università di Padova e membro di EIM Italy – ha voluto disseminare le evidenze sempre più cospicue riguardanti i benefici dell’esercizio fisico in diverse condizioni fisiologiche e patologiche, spaziando dalla valutazione funzionale fino alla prescrizione e somministrazione di esercizio fisico individualizzato e adattato». Con questo intento i lavori congressuali sono stati occasione di confronti, discussioni, di presentazione di dati e studi clinici, grazie alla partecipazione dei massimi esperti nazionali e internazionali.

La visione sullo sport è stata quadrangolare. Si è parlato di sport in medicina da diverse prospettive: dalla valutazione dell’implementazione dell’attività fisica nei contesti sanitari, agli aspetti finanziari degli interventi di attività fisica da un punto di vista medico ed economico, dall’allenamento adattato all’esercizio come terapia a bersaglio molecolare per le malattie croniche, al monitoraggio con sensori e salute digitale nel diabete, fino all’implementazione e all’impatto di Moving Medicine (risorsa di e-health per la promozione dell’attività fisica).

Ancora si è discusso dell’allenamento per i pazienti affetti da obesità, di esercizi per i pazienti affetti da cancro, di rischi e benefici degli interventi di esercizio clinico in montagna, dell’immersione in apnea e con autorespiratore per i pazienti con malattie croniche.

Non ultimo è stato affrontato il tema dell’interazione tra dieta, alterazioni genetiche ed esercizio fisico sui fattori di rischio cardiovascolare negli adolescenti, nonché del ruolo del movimento negli anziani. In ultimo fra le questioni aperte si sono messe sul tavolo possibili soluzioni su come affrontare la medicina dello sport e dell’esercizio fisico in Europa, come anche i progressi dell’ultimo decennio, l’impatto dello sport sulle condizioni ambientali, la prospettiva europea futura per gli specialisti dell’esercizio fisico in ambito sanitario.

Esercizio fisico, alleato della prevenzione

«Sappiamo bene, da anni – conclude Antonio Paoli, prorettore al benessere e allo sport dell’Ateneo patavino – che l’esercizio fisico è un pilastro cruciale nei piani di prevenzione, ma anche, e questa è una consapevolezza più recente, che rappresenta uno strumento di primaria importanza nella terapia delle malattie croniche non trasmissibili». E il congresso internazionale si è inserito nella visione, ormai pienamente accettata dalla comunità scientifica, che l’esercizio fisico sia un presupposto fondamentale per una vita lunga e sana.