L’uso fitoterapico di Calendula officinalis

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Numerose sono le piante medicinali che trovano impiego in fitoterapia e al tempo stesso sono presenti anche nella Materia Medica Omeopatica. Le qualità terapeutiche di una stessa pianta medicinale possano estrinsecarsi in modo spesso sorprendentemente diverso oppure complementare a seconda sia impiegata la TM oppure il medicinale omeopatico da essa ottenuto. Un esempio è Calendula officinalis L. (Calendula): in fitoterapia la pianta manifesta azione antispasmodica ed emmenagoga per os mentre per uso topico presenta spiccate proprietà vulnerarie. In omeopatia Calendula «stimola dall’interno le difese dell’organismo» e quindi la sua somministrazione va a completare strettamente quella fitoterapica. A conferma di ciò Denis Demarque (1999) asserisce che le diluizioni omeopatiche di Calendula prolungano l’effetto farmacologico diretto della pianta.

L’uso fitoterapico della calendula

Gli antichi Romani chiamando la pianta “fiore delle calende” evidenziarono la caratteristica della Calendula di alternare la sua fioritura per tutto l’arco dell’anno: da calendae, ovvero primo giorno del mese, deriverebbe il nome “Calendula”. S. Ildegarda (1098- 1179), la badessa di Bingen, riteneva la pianta valida per i disturbi intestinali e per l’impetigine del cuoio capelluto; S. Alberto Magno (XIII sec.) la consigliava per uso esterno nel morso degli animali velenosi e per via interna nelle affezioni di fegato e milza. Nel tardo Medioevo era impiegata per trattare svariate malattie e in particolare veniva indicata per provocare le mestruazioni, utilizzo perpetrato dalla tradizione popolare per ripristinare o normalizzare il flusso mestruale e per attenuare il dolore nella dismenorrea. In effetti la Calendula sembra essere attiva come emmenagoga e antidismenorroica in quanto in grado di ristabilire il flusso mestruale diminuendone i fenomeni dolorosi, i disturbi di natura riflessa e regolarizzando il ciclo. L’azione sarebbe da attribuire alla presenza dei flavonoidi (azione antispasmodica, antiflogistica ecc.).
A questo proposito H. Leclerc consigliava la sua assunzione una settimana prima dell’inizio delle mestruazioni sotto forma di tintura o estratto fluido (TM, 40 gtt. due-tre volte al dì). Interessante la prescrizione in menopausa al fine di contrastare l’ipertensione che a volte può comparire: nella pratica clinica è stata osservata una buona azione ipotensivante in seguito a trattamento con estratto alcolico.

Altre segnalazioni riguardanti l’impiego per os sono relative al trattamento delle malattie da raffreddamento, delle forme erpetiche e delle infezioni cutanee. I polisaccaridi presenti nel fitocomplesso della pianta mostrano, infatti, sia in vitro che in vivo, una notevole attività immunostimolante e antivirale. I componenti dell’olio essenziale, inoltre, sarebbero responsabili delle riconosciute attività antimicrobiche, antifungine e antivirali. Sono segnalate anche proprietà coleretiche e di incremento della secrezione degli acidi biliari da parte della pianta: i saponosidi contribuiscono, difatti, ad abbassare il livello plasmatico di colesterolo e trigliceridi.

Uso topico della Calendula

L’uso interno della Calendula, comunque, è più raro rispetto a quello esterno. L’impiego più usuale, infatti, è quello topico: ai fiori di Calendula officinalis L. sono riconosciute proprietà antiflogistiche, antimicrobiche e cicatrizzanti. Ottimizza l’irrorazione sanguigna della cute (normalizzazione della circolazione capillare sostenuta dai flavonoidi), migliorandone pertanto il trofismo, e, grazie alla presenza di mucillagini e sostanze antisettiche, è in grado di svolgere una valida azione emolliente e lenitiva, di inibire i processi infiammatori, di facilitare i processi riparativi e di manifestare attività batteriostatica.

Molti sono gli studi che segnalano come una preparazione topica di Calendula (crema, pomata) sia in grado di promuovere la guarigione delle ferite, incrementando la produzione di fibrina, stimolando la formazione di nuove cellule e migliorando la microcircolazione locale. Risulta quindi indicata nel trattamento di ferite e lesioni cutanee quando si teme la sovrapposizione batterica e si desidera una cicatrizzazione rapida; nelle ustioni di primo e secondo grado, nei geloni, nelle foruncolosi; nelle ipercheratosi (callosità plantari dolorose, cheratosi palmo-plantare).
Per la sua azione di normalizzazione della circolazione capillare (flavonoidi) risulta particolarmente adatta per pelli secche, screpolate, delicate e facilmente arrossabili. Le mucillagini, di cui è ricca la pianta, svolgono una specifica azione emolliente, filmogena, protettiva e contemporaneamente isolano e proteggono le parti irritate condizionandone il grado di umidità. Può essere, pertanto, efficacemente utilizzata nelle dermatiti da pannolino, nei trattamenti pre- e post-sole, nel trattamento delle pelli secche e delicate e nelle dermatiti in genere.

Una segnalazione particolare riguarda l’utilizzo nei disturbi della circolazione venosa a carico degli arti inferiori (pomata al 20%): in seguito a tale trattamento si assiste a un miglioramento progressivo dei sintomi soggettivi (dolore, senso di gonfiore e di pesantezza) e oggettivi (secchezza della cute, flogosi e tensione tissutale locale). La pomata di Calendula, grazie all’attività di stimolazione del microcircolo, è impiegata anche nella profilassi e terapia delle piaghe da decubito.
Viene segnalato, inoltre, l’uso di preparati a base di Calendula nel trattamento delle alterazioni flogistiche a carico delle mucose orofaringee (Commissione E della Sanità tedesca): l’infuso (versare circa 150 ml di acqua bollente su uno-due cucchiaini da tè di fiori (2 – 3 g); filtrare dopo 10 minuti di infusione: sciacqui o gargarismi più volte al giorno) o la tintura diluita in acqua possono essere utilizzati con reale efficacia, come gargarismi e colluttorio, in caso di tonsilliti e infiammazioni delle vie aeree superiori, stomatiti, afte, gengiviti, piorrea e parodontopatie. L’uso topico di Calendula officinalis presenta un’ottima tollerabilità e i suoi preparati possono essere prescritti per lunghi periodi.

Avvertenze e posologia

Avvertenze: non sono segnalati effetti collaterali e tossici, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale (allergia Asteraceae).
Posologia: Calendula officinalis TM 40 gocce, diluite in acqua, una-tre volte al dì. Uso esterno: TM: un cucchiaino da té diluito in due cucchiai di acqua.